16enne e 26enne morti di overdose a distanza di poche ore l’uno dall’altro
16enne e 26enne morti di overdose a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Un ragazzo di 16 anni e un giovane di 26 sono stati trovati morti a poche ore di distanza a Trieste per overdose.
Secondo i primi accertamenti, i due avrebbero assunto del metadone. Le vittime non si conoscevano e sono decedute in due circostanze diverse, ma secondo le forze dell’ordine i due casi potrebbero essere collegati tra loro visto il breve lasso di tempo che ha separato un evento dall’altro.
Un altro ragazzo di 28 anni è morto poco dopo gli altri due per cause ancora da chiarire. Gli agenti sono impegnati nei rilievi del caso per verificare se tra i tre episodi esiste o meno una correlazione specifica.
Deve scontare 17 anni, Polizia lo scova in Inghilterra
Nella tarda serata di ieri, proveniente da Londra, è giunto all’aeroporto di Roma-Fiumicino, un latitante di nazionalità albanese, condannato a 17 anni e 10 mesi di carcere per tentato omicidio.
L’uomo è stato localizzato nel Regno Unito – dove si era rifugiato – dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone, seguendo e ricostruendo i contatti di alcuni congiunti con il ricercato.
La notte tra il 9 ed il 10 dicembre 2006, ci fu un alterco fra due gruppi di albanesi nel parcheggio di una sala giochi del pordenonese, con scambio di insulti e spintoni.
Il cittadino albanese, però, tornato a casa e armatosi di un grosso coltello, era tornato sul posto e, spalleggiato da due fratelli, inseguì, anche nel locale, e ferì con numerose coltellate i tre rivali.
I tre rimasero gravemente feriti, uno in particolare, colpito all’addome. L’aggressore, due settimane fa, aveva lasciato l’Italia per l’Albania da dove, temendo vendette, si era trasferito prima in Grecia, poi nel Regno Unito, utilizzando documenti falsi e interrompendo i contatti anche con i familiari in Italia.
Condannato in via definitiva
Intanto, imputato per tentato omicidio e rissa, era condannato in via definitiva a 17 anni, 10 mesi e 6 giorni; l’8 maggio 2017 è emesso nei suoi confronti un ‘mandato di Arresto Europeo (M.A.E.)’ dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Trieste.
La Squadra Mobile della Questura di Pordenone, incaricata della cattura del latitante, aveva avviato investigazioni interessando le autorità inglesi che il 18 giugno 2019 a Edimburgo (Scozia), avevano localizzato e arrestato il cittadino albanese.
Ieri sera si è concluso il processo di estradizione con il ricercato giunto all’aeroporto di Fiumicino e affidato agli investigatori italiani, che lo hanno condotto al carcere di Civitavecchia (Roma).