A novembre 500 morti al giorno, lo dice Parisi dell’Accademia dei Lincei
A novembre 500 morti al giorno, lo dice Parisi dell’Accademia dei Lincei. “A marzo stavamo per essere investiti da un Tir che viaggiava a 130 chilometri orari.
Oggi ci sta arrivando addosso a 60 chilometri orari: abbiamo il tempo per scansarci, ma se non lo faremo ci ammazzerà lo stesso, anche se va più piano”.
Lo dice a ‘Repubblica’ Giorgio Parisi, fisico e presidente dell’Accademia dei Lincei.
Sulla base dei suoi calcoli 100 scienziati italiani hanno rivolto un appello al capo dello Stato Sergio Mattarella per chiedere misure drastiche nei prossimi 2 o 3 giorni contro il Covid.
“Se non proteggiamo adesso la salute dei cittadini, tra qualche settimana saremo costretti a fare un lockdown generalizzato.
E più aspetteremo più dovrà essere lungo, con conseguenze pesantissime sull’economia”, dice Parisi.
Inoltre spiega: “Ragionevolmente, i quasi 20mila nuovi casi di oggi corrisponderanno a circa 250 morti di venerdì prossimo.
Se dunque le misure prese nei giorni scorsi non dovessero rallentare questa tendenza, basta un po’ di aritmetica per calcolare che a metà novembre ci ritroveremo con 500 morti al giorno”.
Per Parisi, “l’obiettivo immediato deve essere ridurre del 50% le occasioni di contatto fra le persone.
Non so quali possano essere le scelte migliori: mandare a scuola metà classe la mattina e metà il pomeriggio, aprire il 50% dei negozi a giorni alterni…
Sta di fatto che si deve ridurre della metà l’affollamento dei luoghi, in modo che ogni contagiato infetti una persona e non due.
Certo, non è con un coprifuoco da mezzanotte alle cinque del mattino che ci si riesce. Ma lo si può fare, abbiamo ancora un po’ di tempo prima che passi il Tir”.