Aggredita e uccisa a martellate in casa, arrestati padre e figlio

Redazione
Aggredita e uccisa a martellate in casa, arrestati padre e figlio

Aggredita e uccisa a martellate in casa, arrestati padre e figlio. C’è una svolta decisiva nelle indagini sul caso della tragica morte di Sonia Nacci, la donna pugliese di 43 anni brutalmente aggredita in casa sua nel dicembre scorso.

E morta dopo alcune ore di ricovero in ospedale a Taranto proprio a causa delle percosse ricevute. Nelle scorse ore infatti i carabinieri hanno arrestato due persone con la terribile accusa di omicidio.

Si tratta di padre e figlio, fermati e arrestati nelle prime ore di oggi dai militari della compagnia dei carabinieri di San Vito dei Normanni, nel Brindisino, su ordine del Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi.

Il giudice ha firmato una ordinanza di misura cautelare per i i due indagati su richiesta della locale Procura della Repubblica. Gli arresti sono scattati dopo una indagine durata oltre un mese e condotta dagli stessi carabinieri.

L’ipotesi di reato è di omicidio preterintenzionale. Per l’accusa la Sonia Nacci sarebbe stata aggredita e colpita ripetutamente con un martello. Azioni che, purtroppo, non le hanno dato scampo e che si sono rivelate fatali per la donna.

La morte

La morte di Sonia Nacci, 43 anni, di Ceglie Messapica (Brindisi), risale al 22 dicembre 2020  quando è soccorsa in casa sua durante la notte dal personale sanitario del 118, allertato dal figlio 15enne.

La donna era brutalmente picchiata; ma inizialmente le sue condizioni non sembravano così preoccupanti da prevederne da lì a poco il decesso in quanto era cosciente e vigile e niente faceva presagirne la morte.

Trasportata d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Francavilla Fontana, sempre in provincia di Brindisi; i medici le avevano riscontrato alcune lesioni interne dovute con molta probabilità proprio al pestaggio.

Per questo era trasferta all’ospedale di Taranto e sottoposta a intervento chirurgico d’urgenza alla milza; poche ore dopo però le sue condizioni erano precipitate e  la donna è morta nonostante i tentativi dei medici di rianimarla.

Del caso erano subito informati i carabinieri e l’autorità giudiziaria ed emerse subito che le lesioni erano riconducibili a percosse. Da allora i militari hanno continuato a indagare fino alla svolta di uste ore quando sono scattate i due provvedimenti cautelari e le manette per i due indagati.

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