Agnellini uccisi in Valle Susa, forse opera cani selvatici
Agnellini uccisi in Valle Susa, forse opera cani selvatici. Quindici agnellini sono morti (e uno è rimasto gravemente ferito) nel corso del raid di animali predatori.
Il fatto è avvenuto in un alpeggio di pecore a circa 1.200 mt di altitudine nel Parco naturale Gran Bosco di Salbertrand.
Dopo la prima tornata di accertamenti svolti dal guardiaparco, dai carabinieri forestali e dal veterinario dell’Asl si tende a escludere l’azione di lupi.
I sospetti sono avvalorati dall’avvistamento di due grossi cani neri, nella zona di un crinale, dal comportamento selvatico.
“Nei prossimi giorni – annuncia Michele Ottino, direttore dell’ente di gestione aree protette Alpi Cozie – gli esiti delle analisi e la cattura dei cani permetteranno di fugare i dubbi”.
Il gregge era custodito da un pastore esperto all’interno di un recinto elettrificato, nel quale è individuata una falla in corrispondenza di un avvallamento.
A guardia del bestiame era presente un cane di razza Pastore Maremmano, che di solito – è spiegato – è un efficace deterrente per gli attacchi dei lupi.
I due cani non si sono lasciati avvicinare
“Le informazioni che acquisiremo – proseguono i responsabili del Parco – ci permetteranno di rendere più efficace la missione cui siamo chiamati come partner del progetto europeo Life Wolf Alps: la convivenza tra uomini e lupi”.