Al Bano dice no al Festival di Sanremo: È una scelta di rispetto!

Redazione
Al Bano dice no al Festival di Sanremo: È una scelta di rispetto!

Al Bano dice no al Festival di Sanremo: È una scelta di rispetto! Reazione a catena, ma questa volta non c’entra il format che lo stesso Amadeus ha portato al successo. Come prevedibile, il tweet del Ministro Franceschini sul “Sanremo senza pubblico” ha causato una serie di reazioni.

Prima tra tutte la volontà del conduttore e direttore artistico della 71esima edizione del Festival di Sanremo di lasciare immediatamente il comando e abdicare al suo ruolo. Adesso anche Al Bano fa sapere all’Adnkronos che “un Festival senza pubblico” rappresenterebbe “una scelta giusta”.

Le parole di Al Bano

Dopo il tweet del Ministro Dario Franceschini, Al Bano è stato raggiunto dall’Adnkronos e ha ribadito la sua opinione, già espressa nei giorni scorsi: La mia su Sanremo l’ho già detta: in onore del Festival e per ciò che ha rappresentato nel mondo e per gli italiani è meglio rimandarlo.

È giusto che non ci sia il pubblico, sarebbe troppo rischioso. Per questo dico: ‘rispettiamo Sanremo e rimandiamolo. Hanno cancellato il Carnevale di Rio de Janeiro e il festival de Viña del Mar in sud America. Il Covid morirà, Sanremo deve essere onorato per quello che è e farlo in piena pandemia è un errore.

Amadeus vuole lasciare il Festival

E sulle indiscrezioni e i rumors che hanno coinvolto Amadeus in queste ore, circa la possibilità che lasci l’organizzazione del Festival, Al Bano commenta: “Sarebbe un peccato, ormai aveva fatto esperienza”.

Il conduttore avrebbe reagito male alle parole di Dario Franceschini, queste: “Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema.

Speriamo il prima possibile”. Pochi minuti fa, un’altra replica del Ministro all’Ansa: “Le regole valgono per tutti”.

Il ministro Franceschini contro Sanremo 2021 per compattare il teatro italiano in crisi

La mossa del ministro Dario Franceschini, che con un tweet annuncia l’impossibilità che Sanremo 2021 si faccia al teatro Ariston con la presenza di figuranti nella veste di pubblico, è una di quelle destinate inevitabilmente a dividere.

Se a ciò si aggiungono le “minacce” di dimissioni del conduttore del Festival, Amadeus, nel silenzio fin qui dei vertici Rai, la questione si complica ancor di più.

L’annuncio del ministro ai beni culturali ancora in carica, infatti, va a innestarsi in un garbuglio di tensioni e richieste che, complice la cassa di risonanza costituita dal Festival di Sanremo, arrivano dopo settimane, se non mesi, da parte del mondo del teatro e con minor eco da quello degli esercenti delle sale cinematografiche.

Tutto ciò all’interno di una pandemia dove è oggettivamente difficile sostenere che si possano realizzare degli assembramenti programmati come quelli che inevitabilmente si creeranno con il pubblico di figuranti dell’Ariston.

D’altra parte, molti programmi televisivi da mesi, anche svolti in teatri come accade al Maurizio Costanzo Show, si svolgono esattamente con le stesse modalità. Il problema, insomma, non è di facile soluzione.

Anche perché il mondo del teatro che Franceschini intende “difendere” e “compattare” è a sua volta diviso all’interno; nelle ormai strutturate trincee dei “garantiti” grazie ai finanziamenti del FUS ed extra FUS messi in campo con copiosa disponibilità da parte del MiBact.-

Dall’altra e dei “precari” che da ormai un anno denunciano il collasso di un sistema che discrimina le posizioni di attori, maestranze, registi e drammaturghi a cui le misure di sostegno messe in campo non arrivano o se arrivano lo fanno in maniera del tutto insufficiente.

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