Al di sopra della legge, di Ardita fa tappa in Valle Caudina

Redazione
Al di sopra della legge, di Ardita fa tappa in Valle Caudina
A destra Sebastiano Ardita. A sinistra Pasqualino Marro

Al di sopra della legge, di Ardita fa tappa in Valle Caudina. Ieri sera nell’austera cornice della Chiesa dell’Annunziata si è tenuta la presentazione del libro del magistrato Sebastiano Ardita dal titolo: Al di sopra della legge. Come la mafia comanda dal carcere.

Ad organizzare la manifestazione sono state le associazioni: Airolandia, Rotary Club Valle Caudina e Proloco di Airola. La serata si è aperta con i saluti del presidente di Airolandia Aurelio Ruggiero, seguiti poi da quelli portati dalla presidente del Rotary Club Valle Caudina Gina Mazzariello, che tra gli altri, ha ringraziato per la presenza alla manifestazione l’assistente del Governatore del Rotary International Rita Massaro.

La parola, poi, è passata, per i saluti istituzionali al senatore Domenico Matera, neo eletto al Parlamento, e al sindaco del paese ospitante Vincenzo Falzarano.
La serata è continuata con la prolusione del giornalista Pasqualino Marro, direttore responsabile de linserto.it, che ha parlato prima dell’autore del libro, presente alla serata, e poi, ha presentato i contenuti di Al di sopra della legge.

Chi è Sebastiano Ardita

Sebastiano Ardita è un magistrato vincitore di concorso entrato giovanissimo nella carriera giudiziaria: aveva appena 25 anni. Si è interessato per quasi un decennio dell’Ufficio detenuti, all’interno del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP).

Grazie a questa sua esperienza è riuscito, tra l’altro, a tradurre nel libro le problematiche che affliggono le carceri italiane. Il libro, edito dalla casa editrice Solferino consta di 208 pagine, divise in ventisei capitoletti. Si legge facilmente perché scritto con la penna del cronista.

La presentazione del libro

L’autore fornisce”, come ha tenuto a precisare il giornalista Pasqualino Marro, “una preziosa testimonianza di come la mafia sia cambiata in questi anni e di come riesca a comandare anche dal carcere. Il suo lo si può facilmente considerare un atto di accusa sulla condizione delle nostre prigioni che risultano spesso volano di carriere criminali”.

Il giornalista ha, poi, continuato: “L’autore spiega come esista un filo diretto tra mafiosi e detenuti comuni e come questi ultimi siano in realtà il potenziale esercito della mafia. Quello che Ardita definisce ‘un mondo dalle porte girevoli’ è caratterizzato da uomini che, dopo un breve periodo di detenzione, uscendo dal carcere rischiano di rinforzare le fila dell’organizzazione mafiosa”.

La presentazione è proseguita con alcune domande che il direttore de linserto.it ha posto al magistrato, alle quali Ardita si è sottoposto volentieri raccontando alcuni episodi riportati nel libro.

Efferato omicidio

Come l’efferato omicidio di un imprenditore ad opera di un ergastolano che era riuscito, sfruttando i meandri della legge, a lasciare il carcere. Il caso, poi, del giovanissimo detenuto Ciro, che ha particolarmente toccato la sensibilità del numeroso, qualificato e attento uditorio.

Tra l’altro ha anche spiegato, il magistrato, cosa è il regime del 41bis e il caos che si è creato negli ultimi anni nelle carceri anche per colpa del provvedimento definito “Celle aperte” che non consente più di tenere sotto controllo criminali incalliti e detenuti in attesa di giudizio.

Il libro di Sebastiano Ardita, in conclusione, è diretto a tutti quei cittadini che sono alla ricerca di informazioni libere dal frastuono della ‘grancassa mediatica’. Un libro da leggere ‘tutto d’un fiato’.

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