Alda D’Eusanio: “Pesavo 34 chili, il mio pappagallo mi ha salvata”

Redazione
Alda D’Eusanio: “Pesavo 34 chili, il mio pappagallo mi ha salvata”

Alda D’Eusanio: “Pesavo 34 chili, il mio pappagallo mi ha salvata”. Settant’anni appena compiuti eppure non li dimostra. Alda D’Eusanio è per tanti anni uno dei volti più noti della Rai.

Dove ha esercitato la professione giornalistica ed è stata la conduttrice di diversi programmi, anche di successo. Che l’hanno consacrata come una delle donne più irriverenti della televisione.

In un’intervista al Corriere della Sera, non ha esitato a fare un paragone con la tv di oggi dichiarando: “La guardo e mi chiedo perché mi attaccavano così tanto e in modo così brutale.”

“Quando Marco Pannella mi mollò un panetto di hashish in diretta, fui processata dall’Ordine dei giornalisti e dalla giustizia ordinaria […] Fui assolta, ma nessuno si spese in mia difesa”.

Una stoccata pungente, quasi una cifra stilistica del suo modo di approcciarsi al piccolo schermo. Ma non solo di lavoro.

Alda D’Eusanio parla anche d’amore nella chiacchierata con il CorSera e ricorda con grande trasporto suo marito Gianni Statera.

L’amore con Gianni Statera

Lavoro sì, ma anche amore, un amore potente ed intenso che ha segnato la vita di Alda D’Eusanio, appassionata sin da ragazza.

Quando dal suo paese d’origine si trasferì nella Capitale, dove iniziò la sua ascesa: “Venivo da Tollo, in Abruzzo, tremila anime, tutti contadini. Eravamo poveri.”

“Papà aveva imparato a leggere e scrivere a vent’anni, mamma tuttora mi dice: io non ti avrei fatta studiare.”

“Invece, andai in collegio, poi mi laureai in Sociologia a Roma, facendo la cameriera per mantenermi. Avevo tutti 30 e 30 lode”.

Ed è proprio la sociologia il suo primo grande amore, come racconta rievocando il periodo in cui ha conosciuto suo marito, il professore di Sociologia, Gianni Statera

“Io ero un sacco rossa, un sacco comunista e sottoproletaria. Lui era socialista e, per me, era un borghese nemico di classe. Era bravissimo, ma non mi affascinava.”

“Aveva solo sette anni più di me, ma era già direttore del dipartimento di Sociologia. Aveva scritto il suo primo libro a 12 anni. Era un genio, ma io pensavo che per uno che aveva mangiato pane e cultura era il minimo.”

“Alla presentazione di un libro, iniziò a corteggiarmi, gli permisi il primo bacio dopo sei mesi. Mi conquistò con l’intelligenza, che è quello che succede ancora.”

“Continuo a discutere con lui e a farci pace. Ha una mente forte, siamo due caratteri da scontro totale. Lui era tutto preso dall’università, la mia rivale: studiava e leggeva sempre.”

“Io lo prendevo in giro. Rifletteva sui massimi sistemi e gli dicevo: scusa , tu che sai tutto, che ore sono? A volte, mi svegliavo e lo trovavo che mi guardava e rideva. Ancora lo fa, la mattina. Ancora lo amo tanto”

La morte di suo marito e l’arrivo del pappagallo Giorgio

Purtroppo, però, suo marito se n’è andato via troppo presto, infatti è scomparso nel 1999, lasciando un vuoto incolmabile nella vita della nota conduttrice tv, che arrivò a trascurare sé stessa.

Un dolore terribile, quello provato da Alda D’Eusanio, dopo un amore così penetrante, tanto da essere acceso ancora adesso. Chi è riuscita a salvarla dall’arenarsi completamente è stato il suo pappagallo:

“Per me è molto vivo. Un amore vero va al di là del corpo, degli oceani, dell’eterno. Soffro la sua morte solo il giorno del mio compleanno perché il suo regalo era passare un giorno intero con me.”

“Gianni se n’è andato in 15 giorni per un male fulminante. All’inizio, non mangiavo e non bevevo, ero arrivata a 34 chili, volevo solo morire.”

“Poi, in un negozio, ho visto Giorgio, un pappagallo tutto piume e ossa che pativa un lutto e non mangiava più. L’ho portato a casa, a lui piace la pasta e, un rigatone lui e uno io, abbiamo ripreso a mangiare.” Fonte Fanpage

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