Alessandro Gassman che strazio: “Era terrorizzante…”

Redazione
Alessandro Gassman che strazio: “Era terrorizzante…”
Foto Piergiorgio Pirrone - LaPresse 07-09-2018 Lido di Venezia Spettacolo 75esima mostra d'arte cinematografica di Venezia Red carpet cdel film Una Storia Senza Nome Nella foto: Alessandro Gassman Photo Piergiorgio Pirrone - LaPresse September 07, 2018 Venezia Lido Entertainment 75th Venice film festival Una Storia Senza Nome première In the pic: Alessandro Gassman

Alessandro Gassman che strazio: “Era terrorizzante…”. “Papà era più spaventoso di me, quando si arrabbiava era terrorizzante, gli bastava lo sguardo silente”. Alessandro Gassman si è raccontato in una lunga

E intima intervista al Corriere della Sera. Al centro del colloquio anche il rapporto con il padre Vittorio, celebre attore, regista e sceneggiatore, venuto a mancare nel 2000. Facendo un paragone col rapporto

Che lui ha con suo figlio Leo, ha detto: “Lui ha potuto avere molte più sicurezze, mentre io ero un pacco che viaggiava da un padre a una madre”. Alessandro Gassman, comunque, non nasconde di avere imposto

Anche lui delle regole rigide per l’educazione del figlio. “Sono stato severo in modo metodico nel proibire il cellulare fino ai suoi 15 anni e il motorino fino a 16”. Continuando a parlare del padre Vittorio

Poi, ha dichiarato: “Mi fece fare il macchinista teatrale per due anni, inculcandomi il concetto di stanchezza fisica. Ho smesso di essere figlio il giorno in cui, in tournée, stette male”. Il regista, che presto porterà al cinema

“Il silenzio grande” con Massimiliano Gallo e Margherita Buy, ha anche sottolineato le enormi differenze che c’erano tra lui e il genitore. “Amava parlare di sé stesso in pubblico, io lo detestavo, ne avevo vergogna.

Mi mise nelle mani di Enrico Lucherini, il press agent, che aveva un esercito di venti sarte e mi riconsegnò a papà che ero un’altra persona. Quel giorno capii che non volevo fare l’attore. Ero timidissimo”.

Alessandro Gassman il ricovero d’urgenza

Si tratta dell’autunno 2004, così che accusa dolori al collo, questi sempre più insistenti, come una lama. “Do la colpa al travestimento da generale patrizio e faccio quello che fanno più o meno tutti, quando compaiono sintomi di questo genere”

Parte quindi col prendere tutti i medicinali del caso. “Passano un paio di mesi, subisco il più classico degli effetti collaterali di questo medicinale, cioè mi gonfio. Però un problema è rimasto: il mio braccio è sempre più debole”. Leggi anche qui

Chiude così nell’annunciare quindi come i suoi dolori lo abbiano costretto all’operazione di urgenza. Insomma, una vera e propria difficoltà per lui che ha fatto del fisico sempre e comunque il suo punto forte. Fonte Libero

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