Alessandro Gassman ricorda i suoi genitori, parole toccanti
Alessandro Gassman sta per far ritorno sugli schermi di Rai Uno con la quarta stagione de I bastardi di Pizzofalcone, a partire dal 23 ottobre. Nel drama, l’attore dà vita all’ispettore Lojacono, un ruolo con il quale si sente profondamente in sintonia: “Mi rivedo in lui in quanto siamo entrambi non molto loquaci. Non sono una persona che parla eccessivamente, preferisco osservare”.
Durante un’intervista approfondita, Gassman ha dato un’occhiata anche dentro sé stesso. “A volte perdo il controllo, ma subito dopo mi scuso. Ho l’abitudine di prendere un calmante prima di ogni spettacolo”. Ecco l’energia, l’ottimismo e la motivazione di un grande attore!
Le parole di Alessandro Gassman
“Continuo a lavorare sul mio fuoco interiore” descrive Alessandro Gassmann di se stesso nel corso di un’ampia conversazione con il Corriere. L’artista condivide il fatto che è una persona con un carattere fiammeggiante, ma è ben conscio quando sbaglia. “Non mi trovo a mio agio quando permetto alle mie emozioni di esplodere, anche se è un tratto del mio carattere che ho cercato di affilare nel corso degli anni.
Sì, la mia rabbia esce in fretta, ma sono sempre il primo a chiedere perdono. È una dinamica con mia moglie: io sono quello che si infuria e si scusa poco dopo. Mentre lei è più una vendetta silenziosa, quella che ti circonda con una maschera impassibile per giorni. Alimentando in te il senso di colpa, che per l’altro è meritato, dato che nel 95% dei casi, lei ha ragione”.
Col passare del tempo, rivela, “ho imparato a essere meno diretto e attaccante, tuttavia non riesco a trattenere ciò che sento. A volte, sarebbe meglio se non lo facessi, ma agisco in base ai miei istinti, ed è spesso motivo di discussione con mia moglie che si preoccupa: cosa hai detto oggi?”.
Alessandro Gassman ha un’insicurezza profonda relativamente al suo lavoro, motivo per cui spesso si trova a dover ricorrere a tranquillanti. “Sono sempre una persona insicura nel mio lavoro, studio molto, temo di non essere abbastanza bravo, non sono mai soddisfatto. Per poter mettere piede sul palco del teatro, anche alla trecentesima replica, devo prendere dei tranquillanti, nulla di pericoloso, certo. Ho paura del palco, ma dopo un minuto, sono l’uomo più sereno del pianeta.
Le parole sui genitori, Vittorio Gassman e Juliette Mayniel
Sono stato profondamente fortunato ad avere due genitori dotati di una grande intelligenza che mi hanno mostrato la bellezza straordinaria di questa professione. E mi hanno infuso il coraggio per avventurarmi, inizialmente quasi come fosse un puro divertimento.
Alessandro Gassman si è aperto ricordando i suoi genitori, Vittorio Gassman e Juliette Mayniel. Che gli hanno permesso di apprendere come “raggiungere i propri obiettivi senza rinunciare all’arduo impegno”. Oggi mi ritrovo ad essere un instancabile perfezionista, perpetuamente insoddisfatto. Sempre in cerca di elevatezze maggiori, proprio come faceva mio padre.
Mi rendo conto che perseguo questa professione perché sono costantemente alla ricerca di prestazioni migliori. Mio madre, ha proseguito, “è stata l’individuo che mi ha guidato ad amare la libertà e a lottare per affermarla. Se c’è un elemento rivoluzionario nel mio carattere, penso che sia grazie a lei, una donna che ha sempre seguito il suo intuito su ciò che riteneva fosse la cosa giusta da fare”.