Alessandro Sacchi spara e uccide la moglie Serenella Mugnai
Il fatto è accaduto ad Arezzo, la donna, 72 anni, si era ammalata da tempo di Alzheimer. L'uomo, 80 anni, è stato arrestato
Alessandro Sacchi spara e uccide la moglie Serenella Mugnai. Il fatto è accaduto ad Arezzo, la donna, 72 anni, si era ammalata da tempo di Alzheimer. L’uomo, 80 anni, è stato arrestato.
Un anziano di ottant’anni è stato catturato perchè accusato di aver privato la vita alla sua compagna con un singolo colpo di pistola durante una notte tenebrosa ad Arezzo.
La tragica azione di femminicidio ha scosso l’atmosfera tranquilla di viale Giotto, precisamente all’indirizzo civico 162. La vittima, Serenella Mugnai, portava con sé i segni del tempo e della malattia di Alzheimer, che la affliggeva da lungo tempo.
L’individuo responsabile di tanta brutalità risponde al nome di Alessandro Sacchi. Secondo quanto emerso dalle testimonianze, l’ottantenne, dopo aver sparato mortamente alla sua sposa, è uscito dalla dimora per confidare ciò che aveva appena compiuto ai vicini di casa.
La confessione e i soccorsi
Le sue parole, così agghiaccianti, sono state: “Per favore, chiamate la polizia, ho assassinato quella che fu mia moglie”. Nel momento in cui tali parole hanno raggiunto le orecchie dei presenti, le forze dell’ordine sono state immediatamente allertate.
Una Volante della Polizia e un’ambulanza del 118 hanno fatto il loro arrivo sul posto tempestivamente. Sfortunatamente, l’arrivo tempestivo del personale medico non è riuscito a salvare la vita di Serenella che era già morta.
I poliziotti hanno prontamente arrestato il signor Alessandro Sacchi, evacuato il luogo del crimine e proceduto con le opportune indagini. Si è scoperto che l’arma del delitto era un’eredità lasciata dal padre di Sacchi e che egli ne possedeva la licenza in regola.
Secondo quanto raccontato dalla domestica che lavorava per la coppia, l’anziano si occupava personalmente dell’assistenza alla moglie, poiché la coppia non aveva figli che potessero contribuire alla cura.
Negli ultimi mesi, l’ottantenne sembrava profondamente provato dalla progressione della malattia che affliggeva la sua amata. Quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella casa, l’uomo si è arreso senza sollevare un dito in segno di resistenza.
Una volta in Questura gli è notificato il provvedimento restrittivo. Sul posto anche il pubblico ministero di turno, Marco Dioni. Lui seguirà il caso.