Altri infermieri “no vax”: nuovo focolaio in ospedale

Redazione
Altri infermieri “no vax”: nuovo focolaio in ospedale

Altri infermieri “no vax”: nuovo focolaio in ospedale. Un decreto per imporre la vaccinazione agli operatori sanitari. E se rifiutano la profilassi devono essere rimossi. A chiedere un intervento del governo in questo senso il presidente della Liguria, Giovanni Toti.

Il presidente è preoccupato per i casi di contagio in strutture sanitarie a causa di medici e infermieri non vaccinati. Prima il caso del Policlinico San Martino di Genova poi un nuovo cluster di Covid19 questa volta a Lavagna.

Qui si sono registrati 9 positivi: 8 ricoverati del reparto di Medicina oltre allo stesso operatore. E ancora un altro cluster più contenuto riguarda una Rsa a Tiglieto. Qui due operatori dipendenti della struttura hanno provocato il contagio di tre pazienti.

Personale non vaccinato ha portato il virus

«Fortunatamente uno è già stato dimesso e nessuno è in pericolo di vita», ha spiegato al riguardo Toti che ha confermato l’origine del contagio. «Personale ospedaliero non vaccinato ha portato il virus.

Anche se, inconsapevolmente, e lo crediamo, il personale ospedaliero ha portato il virus all’interno di un reparto e ha provocato nove pazienti positivi che sono ora ricoverati all’ospedale di Lavagna».

Ci tiene a puntualizzare il governatore Toti che ha chiesto, tra l’altro, al ministro della Salute, Roberto Speranza, «un decreto urgente per obbligare alla vaccinazione soprattutto gli operatori sanitari».

E il datore di lavoro che non sposta il dipendente no vax in modo che eviti il contatto con il pubblico, potrebbe essere sanzionato egli stesso per omissione delle norme che regolano la sicurezza sui luoghi di lavoro.

È l’ipotesi sulla quale starebbe lavorando la procura di Genova dopo il cluster dell’ospedale San Martino alla luce della sentenza del tribunale del lavoro di Belluno che ha approvato le ferie forzate per 10 operatori di Rsa che avevano rifiutato il vaccino.

Non è il primo caso di contagio innescato da operatori sanitari che hanno rifiutato l’inoculazione del vaccino. Urge, quindi, un provvedimento che vada nel senso di obbligo vaccinale almeno per alcune categorie.

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