Ambasciatrice Usa a Kiev, accertare i responsabili di atrocità
Ambasciatrice Usa a Kiev, accertare i responsabili di atrocità. Usa sostengono indagini per identificare i colpevoli “I responsabili dei crimini di guerra – compresi gli autori diretti e i mandanti – devono affrontare la giustizia.
Oltre al nostro sostegno diretto all’Ucraina, gli Stati Uniti sostengono le indagini internazionali per assicurare la responsabilità delle atrocità commesse in Ucraina”.
E’ quanto sostiene su twitter l’ambasciatrice statunitense in Ucraina, Bridget Brink, che oggi ha visitato Borodyanka, uno dei luoghi più colpiti dall’aggressione russa in Ucraina.
“Essere testimone – afferma l’ambasciatrice – delle atrocità commesse nella brutale guerra russa, comprese le famiglie uccise nelle proprie case, non fa che rafforzare la mia determinazione a fare tutto il possibile per chiedere conto agli autori di questi terribili crimini”.
Il commento italiano di Luigi Di Maio
Oltre alla notizia sull’ Ambasciatrice Usa occorre fare il punto anche sulle dichiarazioni del Ministro degli Esteri italiano. “Il vero tema in questo momento è quello di ravvivare il negoziato”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio parlando della crisi ucraina, durante la sua visita a Napoli. Leggi anche qui
“C’è stato questo tentativo della Turchia di far parlare Zelensky e Putin – ha aggiunto – dobbiamo riuscirci ma voglio essere sincero: in questo momento vedo una strada in salita”
Le forze russe hanno perso terreno a Severodonetsk
La notizia dell’Ambasciatrice Usa deve essere correlata a quella delle forze Russe bloccate. Le forze russe hanno perso terreno a Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina: lo afferma il governatore regionale. I russi controllavano circa il 70% della città, ma negli ultimi due giorni sono stati respinti.
La città è divisa in due, hanno paura a muoversi liberamente lì”, ha scritto su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Sergiy Gaidai. Severodonetsk è la capitale amministrativa ucraina della regione, che a sua volta è controllata in parte dai separatisti filo-russi dal 2014 (ANSA).