Anche l’Italia ha segnalato casi covid in allevamenti di visoni

Redazione
Anche l’Italia ha segnalato casi covid in allevamenti di visoni

Anche l’Italia ha segnalato casi covid in allevamenti di visoni. Oms: “Anche l’Italia tra i sei Paesi che hanno segnalato casi Covid in allevamenti di visoni”.

L’Oms fa sapere che c’è anche l’Italia tra i sei Paesi che hanno segnalato casi di Covid-19 negli allevamenti di visoni.

Gli altri sono Danimarca, Olanda, Spagna, Svezia e Stati Uniti. La notizia era stata anticipata a fine ottobre dall’associazione animalista Lav.

Secondo l’associazione l’allevamento focolaio dove si sono registrate le prime positività si trova in Lombardia.

A preoccupare è il fatto che in questi animali il virus muta. E il nuovo ceppo, come ha verificato la Danimarca che nei giorni scorsi ha annunciato l’abbattimento di tutti gli oltre 15 milioni di visoni del paese.

Quando è ri-trasmesso all’uomo provoca una minore efficienza degli anticorpi umani che potrebbe minacciare l’efficacia del vaccino.

La mutazione

La mutazione di un virus è banale e spesso innocua, secondo la comunità scientifica.

Ma “questa variante, chiamata Cluster 5, presenta una combinazione di mutazioni che non erano state osservate prima”, e “le implicazioni dei cambiamenti identificati in questa variante non sono ancora del tutto comprese“, spiega l’Oms.

I risultati preliminari indicano che questa particolare variante associata al visone mostra “una sensibilità moderatamente ridotta agli anticorpi neutralizzanti“.

Una seria minaccia, dunque, allo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19.

L’Oms chiede che siano istituiti nuovi studi scientifici e di laboratorio per verificare questi risultati e capire quali potrebbero essere le conseguenze sullo sviluppo di trattamenti e vaccini.

“Sebbene si creda che il virus sia collegato ai pipistrelli, l’origine del virus e l’ospite intermedio non sono ancora identificati”, ricorda l’organizzazione.

Sars-coV-2, il virus che causa il Covid-19, è identificato per la prima volta in un essere umano nel dicembre 2019.

Al 6 novembre ha colpito più di 48 milioni di persone causando oltre 1,2 milioni di decessi in tutto il mondo.

Le prove disponibili suggeriscono che il virus sia trasmesso prevalentemente tra le persone attraverso goccioline respiratorie e lo stretto contatto.

Ma ci sono anche esempi di trasmissione tra esseri umani e animali.

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