Anselmo Zanellato ammazza la moglie e poi si toglie la vita
Clara Crivellini è stata uccisa a coltellate dal marito che poi si è ammazzato sparandosi con il fucile. I corpi trovati ieri pomeriggio dalla nuora

Anselmo Zanellato ammazza la moglie e poi si toglie la vita. Clara Crivellini è stata uccisa a coltellate dal marito, muratore, che poi si è ammazzato sparandosi con il fucile. I corpi trovati ieri pomeriggio dalla nuora.
Martedì pomeriggio a Confienza, un paese in provincia di Pavia vicino al Novarese, si è consumata una dolorosa vicenda familiare. In una casa situata in vicolo Castellazzo, sono stati trovati morti Anselmo Zanellato, muratore di 68 anni, e sua moglie Clara Angela Crivellini, casalinga di 66 anni.
La teoria principale delle autorità è quella di un omicidio-suicidio, con l’allerta dato dalla nuora che, non sentendo i suoceri da ore, si è recata da loro scoprendo i corpi.
Intorno alle 17:00, la nuora ha trovato la suocera in cucina, vittima di ferite mortali da arma da taglio, mentre il suocero giaceva nel cortile, accanto a un fucile da caccia calibro 12, apparente suicida.
La casa si trova in una tranquilla strada senza uscita, vicino alla campagna e ad alcuni luoghi chiave del paese come il campo sportivo, la chiesa parrocchiale e il cimitero.
Lasciano un figlio che vive in un altro paese
I due lasciano un figlio che vive in un altro paese della zona. Carabinieri delle stazioni di Vigevano e Robbio sono intervenuti per indagare sulle circostanze del tragico evento, raccogliendo testimonianze da vicini e familiari e eseguendo rilievi scientifici.
Le indagini suggeriscono che il marito abbia aggredito la moglie in casa per poi togliersi la vita lontano, con una fucilata che non è stata percepita dai vicini.
Un medico legale ha già effettuato i primi controlli, mentre l’autopsia prossimamente chiarirà l’esatta tempistica dei decessi. Secondo alcune fonti, la coppia, che viveva lì da tempo e non aveva altri figli, era benvoluta e non mostrava segni evidenti di difficoltà.
Un vicino ha precisato: «Erano discreti, sempre cortesi», esprimendo incredulità di fronte all’immane tragedia.