Antonia Antelmi muore per avvelenamento da funghi
La donna è morta nelle scorse ore ad Ostuni, in provincia di Brindisi. Malore anche per la figlia che aveva mangiato gli stessi funghi. Si indaga per capire la provenienza dei miceti
Antonia Antelmi muore per avvelenamento da funghi. La donna è morta nelle scorse ore ad Ostuni, in provincia di Brindisi. Malore anche per la figlia che aveva mangiato gli stessi funghi. Si indaga per capire la provenienza dei miceti.
Una donna ottantenne di Ostuni, Antonia Antelmi, è deceduta dopo aver consumato funghi selvatici, protetti ingeriti circa una settimana prima del suo decesso.
Le autorità sanitarie hanno avviato indagini per accertare la provenienza dei funghi e comprendere maggiormente le circostanze dell’avvelenamento.
La donna, dopo aver manifestato i primi sintomi oltre 48 ore dall’ingestione, si è recata al pronto soccorso di Ostuni, ma ha preferito tornare a casa dopo le cure iniziali.
Inoltre, la figlia della defunta ha consumato gli stessi funghi e ha sviluppato sintomi analoghi, motivo per cui è sottoposta a monitoraggio clinico e primi accertamenti da parte delle autorità sanitarie.
Vigilanza rigorosa
La situazione evidenzia la necessità di una rigorosa vigilanza e di approfonditi controlli sulla raccolta e il consumo di funghi selvatici, al fine di prevenire futuri incidenti di natura tossicologica.
L’indagine in corso punta a ricostruire la catena di responsabilità ea mettere in atto misure preventive efficaci per tutelare la salute pubblica.
Questo tragico episodio richiama l’attenzione sull’importanza di riconoscere con certezza i funghi commestibili e di evitare il consumo di esemplari raccolti senza adeguate conoscenze o senza il supporto di esperti micologi.
In Italia, ogni anno si registrano numerosi casi di intossicazioni da funghi, alcune delle quali con esiti fatali, a causa della confusione tra specie commestibili e velenose.
Le campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte a raccoglitori amatoriali e appassionati risultano quindi fondamentali per ridurre il rischio di avvelenamenti.
Le autorità locali stanno inoltre valutando l’implementazione di controlli più stringenti nelle aree boschive e la possibilità di organizzare attività di informazione pubblica per promuovere comportamenti più sicuri.
Nel frattempo, si raccomanda a tutti i cittadini di evitare il consumo di funghi selvatici raccolti autonomamente senza le necessarie competenze e di consultare sempre personale sanitario in caso di sintomi sospetti dopo l’ingestione.