Aradeo (Lecce): “Dove vai da sola?” e la ferisce con un manico di scopa

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Aradeo (Lecce): “Dove vai da sola?” e la ferisce con un manico di scopa

Aradeo (Lecce): “Dove vai da sola?” e la ferisce con un manico di scopa. Ennesima storia di presunti abusi, violenze e soprusi ai danni di una donna da parte del compagno. L’episodio di malamore è avvenuto ad Aradeo, in provincia di Lecce. Ferita alla spalla con il manico della scopa finisce in ospedale con una prognosi di sette giorni.

Il convivente l’ha colpita con un manico di scopa.

I.G., 55enne, è stato immediatamente arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Nella serata di martedì, la donna si è presentata in caserma per sporgere regolare denuncia.

Non è il primo caso di violenza subito

Il violento episodio non sarebbe isolato ma uno dei tanti nei nove anni di convivenza scandita da ripetuti maltrattamenti. La donna non avrebbe denunciato in passato perché profondamente innamorata di quell’uomo malesco.

Schiaffi, pugni, maltrattamenti a ripetizione.

Ferite sul corpo e nell’animo che lei avrebbe sempre taciuto per amore. Negli ultimi giorni, però, l’equilibrio familiare sarebbe stato seriamente minato dal carattere violento e irascibile dell’uomo. Il 2 agosto la donna sarebbe stata schiaffeggiata così forte che per segni di violenza si vergognava ad uscire di casa.

Due giorni dopo, l’escalation dei soprusi avrebbe raggiunto l’apice

Una prima violenza psicologica. Tornata a casa, la donna sarebbe stata aggredita prima verbalmente con frasi del tipo: “Dove sei stata…dove vai da sola?”.

Poi colpita dietro la schiena con il manico di una scopa. In casa sarebbe quindi scoppiato il finimondo. A proteggerla il fidanzato di una delle figlie che però è stato colpito con una padella dall’uomo.

La donna finisce in ospedale.

Stanca, la malcapitata si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di Galatina. Lì i medici le hanno refertato lesioni giudicate guaribili dai sanitari in una settimana.

La decisione del Gip

L’uomo è stato così arrestato ma è tornato in libertà subito dopo l’udienza di convalida. Davanti al gip Giulia Proto, assistito dall’avvocato Roberto Tarantino, ha fornito una ricostruzione diametralmente opposta.

A suo dire, le aggressioni sarebbero state reciproche e sarebbe stato lui a mandare la compagna via di casa perché sempre ubriaca.

Ha poi anche aggiunto che le ferite refertate dai medici sarebbero state provocate dalle numerose cadute della donna a causa dell’abuso di alcool.

Il gip non ha convalidato l’arresto non ravvisando gli estremi per contestare la flagranza.

Ma ha disposto l’obbligo di divieto di avvicinamento alla persona offesa all’abitazione e al suo luogo di lavoro. Un’attenuazione della misura motivata dal fatto che la donna, nel frattempo, si è trasferita in un altro paese.

Alessandro Pallavicini

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