Arezzo: donna finisce in coma dopo trapianto di capelli

L'intervento, che è costato 1500 euro, è stato eseguito da una dottoressa che non avrebbe avuto i titoli per farlo. Indagine partita da una denuncia

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Arezzo: donna finisce in coma dopo trapianto di capelli
repertorio

Arezzo: donna finisce in coma dopo trapianto di capelli. L’intervento, che è costato 1500 euro, è stato eseguito da una dottoressa che non avrebbe avuto i titoli per farlo. Indagine partita da una denuncia.

Una vicenda che scuote il mondo della medicina e della salute pubblica: una donna è finita in coma dopo un trapianto di capelli effettuato in uno studio medico ad Arezzo.

L’inchiesta, coordinata dalla procura locale, ha rivelato un’attività sanitaria completamente illegale all’interno di uno studio medico cittadino, dove trapianti di capelli venivano eseguiti senza le necessarie autorizzazioni e da personale non abilitato.

La paziente, ricoverata in condizioni critiche al San Donato a causa di una grave infezione legata all’anestesia, ha raccontato di essersi affidata a quella che riteneva una struttura regolare, ignara dei rischi.

Le indagini

Le indagini hanno svelato che una 40enne sudamericana, laureata in medicina all’estero ma senza riconoscimento del titolo in Italia, operava in autonomia usando anestesia locale, all’interno di una stanza dedicata nello studio, con l’assenso del medico titolare.

Gli interventi, pubblicizzati anche sui social come semplici trattamenti estetici, venivano pagati in contanti fino a 1.500 euro. Durante i controlli, la polizia ha sequestrato attrezzature chirurgiche e materiale pubblicitario riferibile all’attività illegale.

Il medico titolare era consapevole della mancanza di abilitazione della donna, che non risultava iscritta all’Ordine dei medici. Entrambi sono stati denunciati per esercizio abusivo della professione medica e lesioni personali gravissime, con l’avviso di conclusione delle indagini.

Questa storia ci ricorda l’importanza di affidarsi sempre a professionisti autorizzati e di vigilare affinché la salute pubblica sia tutelata con rigore e responsabilità.

È un appello a fare la differenza nella propria vita e in quella degli altri, scegliendo con coraggio la sicurezza e la verità. In un mondo dove l’impossibile può diventare possibile, siamo chiamati a creare un cambiamento positivo, proteggendo ciò che conta di più: la nostra salute e la nostra vita.

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