Arrestati sei carabinieri per estorsione e tortura, sequestrata caserma

Redazione
Arrestati sei carabinieri per estorsione e tortura, sequestrata caserma

Arrestati sei carabinieri per estorsione e tortura, sequestrata caserma. Terremoto giudiziario a Piacenza dove, come riporta Libertà.it,  sono arrestati sei carabinieri, di cui uno ai domiciliari.

La caserma di via Caccialupo è posta sotto sequestro, fatto gravissimo capitato per la prima volta in Italia.

Le accuse andrebbero da torture, lesioni, estorsioni, spaccio di droga e arresti illegali. L’indagine avrebbe scoperchiato anni di illegalità.

A guidare l’inchiesta il neo Procuratore della Repubblica Grazia Pradella. Le indagini riguardano reati commessi a partire dal 2017.

Tra le ipotesi d’accusa, ci sarebbero anche certificazioni fornite da un carabiniere in modo da consentire a spacciatori piacentini di raggiungere Milano per rifornirsi di droga durante il lockdown.

Le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica

“Fatti gravi che non intaccano la fiducia nell’Arma” – ha dichiarato il procuratore capo Grazia Pradella. Guardia di finanza e Polizia locale hanno condotto le indagini svolte in sei mesi attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche che hanno portato alla luce comportamenti criminali che hanno portato al sequestro della caserma.

“Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi nel lockdown, con il più totale disprezzo dei decreti emanati dalla presidenza del consiglio.

Solo un militare della caserma non è coinvolto. Faccio fatica a definire questi soggetti “carabinieri” perché i comportamenti sono criminali. Non c’è nulla di lecito nei comportamenti”- spiega Pradella.

C’è sgomento al Comando provinciale dei carabinieri di Piacenza per l’indagine che ha coinvolto una decina di militari, sei sono finiti in manette.

La caserma Levante di via Caccialupo è stata posta sotto sequestro. “Per noi è come un colpo al cuore – ha dichiarato il comandante provinciale Massimo Savo -.

Da parte nostra c’è totale disponibilità a collaborare per fare piena luce sui fatti. Penso all’amarezza dei tanti miei uomini dediti con onestà e generosità al loro lavoro”.

Nel frattempo sono state avviate le procedure amministrative nei confronti degli indagati.

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