Arte digitale e memoria: la mostra di Refik Anadol a Milano porta l’IA nei musei da settembre 2025

Il celebre artista turco porta in Italia le sue installazioni immersive basate su intelligenza artificiale. Un viaggio tra memoria, dati e creatività digitale.

Redazione
Arte digitale e memoria: la mostra di Refik Anadol a Milano porta l’IA nei musei da settembre 2025
Refik Anadol Credit : https://www.instagram.com/refikanadol/

Refik Anadol è uno degli artisti digitali più influenti al mondo. Nato a Istanbul nel 1985, ha esposto in musei e istituzioni internazionali come MoMA di New York, Centre Pompidou di Parigi e Tate Modern di Londra.
La sua arte unisce tecnologia, neuroscienze e intelligenza artificiale per trasformare dati complessi in esperienze visive e sonore immersive.

La nuova mostra a Milano

Da settembre 2025, Palazzo Reale a Milano ospiterà la mostra “Memories of the Future”, la prima retrospettiva italiana dedicata ad Anadol.
L’esposizione raccoglie installazioni immersive che elaborano milioni di dati – immagini, suoni, archivi digitali – trasformandoli in paesaggi in continuo mutamento.

Uno dei pezzi centrali sarà “Unsupervised – MoMA”, un’opera che utilizza reti neurali per reinterpretare 200 anni di storia dell’arte.

L’uso dell’intelligenza artificiale nell’arte

Le opere di Anadol nascono da un processo di machine learning: algoritmi allenati su enormi dataset visivi e sonori generano nuove forme artistiche, imprevedibili e in continua evoluzione.
L’artista si definisce “pittore di dati”, capace di trasformare il flusso digitale in immagini che sembrano vivere e respirare.

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Questa metodologia mette in discussione i confini tradizionali tra artista e macchina, aprendo interrogativi sul ruolo creativo dell’IA.

Critiche e riflessioni

La critica internazionale si divide:

  • Per alcuni Anadol rappresenta il futuro dell’arte, capace di unire scienza e creatività.

  • Per altri rischia di ridurre l’opera a un effetto tecnologico, sacrificando il contenuto emotivo.

La mostra milanese vuole stimolare proprio questo dibattito: l’IA è uno strumento creativo o un autore indipendente?

Nonostante il forte legame con l’innovazione, l’arte di Anadol è accessibile a tutti.
Le installazioni immersive non richiedono conoscenze tecniche: coinvolgono il visitatore a livello sensoriale ed emotivo.
Per gli over60, rappresenta anche un’occasione di avvicinamento alle nuove tecnologie in un contesto culturale, stimolando curiosità e dialogo intergenerazionale.

Milano capitale dell’arte digitale

Con questa mostra, Milano si conferma capitale europea delle nuove tendenze artistiche.
Negli ultimi anni la città ha ospitato mostre dedicate all’arte generativa, alla realtà virtuale e alla criptoarte. L’arrivo di Anadol segna un ulteriore salto di qualità.

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