Arzachena: 16enne si toglie la vita

L'adolescente veniva da una storia molto travagliata, fatta di segregazione e orrori

Redazione
Arzachena: 16enne si toglie la vita
repertorio

Arzachena: 16enne si toglie la vita. L’adolescente veniva da una storia molto travagliata, fatta di segregazione e orrori.

Arzachena piange la prematura scomparsa di Matteo Sanna, un giovane ragazzo di soli 16 anni che è stato stroncato da una tragedia, lasciando un vuoto insormontabile nel cuore dei suoi cari.

Il dolore si è rapidamente diffuso in tutta la cittadina, dove era molto conosciuto. Le esequie sono previste per oggi, lunedì 29 aprile, presso la chiesa di San Giovanni.

Un vuoto incolmabile nel cuore della comunità arzachenese

La prematura scomparsa di Matteo Sanna, giovane ragazzo di soli 16 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore della comunità arzachenese, in provincia di Sassari.

La notizia della sua tragica morte si è diffusa rapidamente nella cittadina, dove era molto conosciuto. I suoi cari, compresi i genitori, gli zii, i nonni, i cugini e i nipoti, sono immersi nel dolore per la perdita di Matteo.

Il passato difficile di Matteo e la lotta per la sua libertà

Il passato difficile di Matteo è stato segnato da un’infanzia tormentata, vittima di sequestri e maltrattamenti da parte dei suoi genitori. Le indagini dei carabinieri hanno svelato una realtà fatta di segregazione e violenze che hanno lasciato profonde cicatrici nella psiche del giovane.

Nonostante le difficoltà incontrate, Matteo ha lottato per la sua libertà, trovando il coraggio di denunciare la sua situazione ai carabinieri e di testimoniare contro i suoi genitori.

Questo ha aperto la strada a un lungo procedimento giudiziario che ha portato all’arresto dei responsabili. La lotta di Matteo per ottenere giustizia e liberarsi dalla “casa degli errori” rappresenta un esempio di resilienza e determinazione in una storia segnata dal dolore e dalla sofferenza.

La tragedia che ha colpito ancora una volta, portando via un giovane promettente

Matteo, il bambino di Arzachena, che era stato liberato dalla “casa degli errori”. Quella in cui, avevano detto le indagini dei carabinieri di allora, veniva puntualmente segregato e maltrattato dai suoi genitori.

Mi hanno ancora rinchiuso in camera”, aveva trovato il coraggio di dire un giorno al telefono ai carabinieri, a 12 anni, con un cellulare senza sim.

I genitori, 47 anni lui e 43 lei, all’epoca dei fatti, erano stati arrestati per sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, aprendo al lungo procedimento giudiziario.

Dal diario del ragazzo era emerso che veniva anche picchiato con un tubo di gomma e che avrebbe iniziato a soffrire di disturbi psicologici dopo le violenze. Adesso, a distanza di cinque anni, Matteo non ce l’ha fatta più.

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR