Asma, una nuova terapia
Asma, una nuova terapia. Asma, un unico inalatore e un mix di tre farmaci, un corticosteroide e due broncodilatatori, per i malati che, nonostante il trattamento in associazione di due principi attivi, un corticosteroide e un broncodilatatore, non riescono a tenere bene sotto controllo la malattia.
È la nuova opzione terapeutica messa a disposizione da Chiesi Italia per i pazienti a rischio di crisi respiratorie frequenti, che sarebbero circa il 10% dei 4,6 milioni di asmatici italiani.
Rimborsata dal Servizio sanitario
Si tratta in particolare della ‘tripla associazione in formulazione fissa”, disponibile in due dosaggi, che mette insieme i tre principi attivi in un unico inalatore, e che ha ottenuto la rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale.
Ccome “terapia di mantenimento in pazienti adulti asmatici per i quali l’associazione di un Laba (formoterolo fumarato, FF) e una dose media oppure elevata di ICS (Inhaled Corticosteroids) non consente un controllo adeguato dei sintomi”.
Per ottenere la nuova triplice associazione di farmaci, è necessario che i pazienti asmatici “abbiano avuto almeno due riacutizzazioni negli ultimi 12 mesi o almeno una che abbia richiesto un ricovero ospedaliero”.
Come funziona
In questa triplice azione, il corticosteroide per via inalatoria interviene sull’infiammazione delle vie aeree riducendo il rischio di riacutizzazioni; i due broncodilatatori invece, agiscono sull’ostruzione bronchiale, riducendo i sintomi.
Quanto funziona
Secondo i dati resi noti oggi, la tripla associazione si sarebbe dimostrata efficace nel ridurre il tasso di riacutizzazioni gravi del 23% nella popolazione generale e del 35,5% nei pazienti ostruiti fissi, rispetto all’associazione di un corticosteroide inalatorio e un broncodilatatore a lunga durata di azione per via inalatoria.
Il medico
“Tra le maggiori problematiche della gestione dell’asma – spiega Claudio Micheletto, Direttore di Pneumologia dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona – vi è la scarsa aderenza alla terapia inalatoria”, cui sarebbero dovuti il 24% delle riacutizzazioni e il 60% dei ricoveri.
Facilità d’uso
Secondo Micheletto “molti pazienti tendono a sottovalutare la malattia e, nelle fasi in cui stanno bene, ad abbandonare la terapia di fondo costituita dall’associazione di steroidi inalatori e broncodilatatori.
La disponibilità di una tripla terapia che consente di utilizzare un singolo inalatore e con due diversi dosaggi, rappresenta un’importante semplificazione per il paziente oltre che di una maggiore efficacia del trattamento”.