Assassinio di Elena Del Pozzo: i buchi nel delitto

Redazione
Assassinio di Elena Del Pozzo: i buchi nel delitto

Assassinio di Elena Del Pozzo: i buchi nel delitto. La madre di Elena Del Pozzo potrebbe non dire altro agli inquirenti che indagano sull’assassinio, per sua mano, della bambina. Le zone d’ombra sono tante, forse troppe a diversi giorni dall’ammissione di colpevolezza da parte della donna.

“Se lei vorrà colmare alcuni ‘buchi’ allora farà dichiarazioni aggiuntive. Ma potrebbe scegliere di non farle in questa fase e le farà più avanti”, ha dichiarato l’avvocato Gabriele Celesti, difensore della donna. Tra i tanti “buchi” che cercano ancora risposte c’è l’arma del delitto di Elena.

Perché ancora non è stato ritrovato il coltello da cucina con il quale la donna avrebbe colpito sua figlia? Sul corpo della piccola sono stati individuati numerosi tagli compatibili con una lama, che lei ora non ricorda dove possa essere.

Agli inquirenti ha dichiarato anche di non ricordare di averla colpita. Nel frattempo, però, avanza anche l’ipotesi che la bambina possa essere stata colpita con la zappa ritrovata, insieme alla pala, nel campo in cui la donna ha maldestramente seppellito la bambina.

Escludendo che possa essere stata uccisa in quel campo incolto, visto che non c’erano tracce significative di sangue, per gli inquirenti è quasi certo che la donna abbia ucciso sua figlia all’interno della loro abitazione e che poi da lì l’abbia portata nel campo.

Ha fatto tutto da sola? L’ipotesi che possa essere stata aiutata da un complice resta in piedi, anche se gli inquirenti derubricano l’indagine in tal senso ad “atto dovuto”.

La piccola Elena colpita con la zappa. Così la mamma aveva pianificato tutto

La teoria del raptus omicida, alla luce di tutto questo, sembra non reggere. Dopo aver fatto trovare il corpo della bambina, perché la donna non ha fornito agli inquirenti anche indicazioni per far ritrovare l’arma utilizzata per compiere il delitto?

Il coltello sarà cercato nelle prossime ore all’interno dell’abitazione della donna; ma non è sicuro che sia ritrovato. Intanto si avvalora l’ipotesi della premeditazione dell’omicidio, che farebbe crollare definitivamente la tesi del raptus.

La bambina è stata sepolta nuda in quella fossa, con i pantaloncini gialli sfilati e inseriti all’interno del sacco nero. Per i pm, potrebbe essere una ulteriore messa in scena della donna, che potrebbe aver voluto suggerire l’ipotesi del rapimento a sfondo sessuale nel caso in cui il corpo fosse stato ritrovato dai carabinieri.

Una costruzione che non collima con le troppe amnesie della donna, che nemmeno domani davanti al gip potrebbe fornire la spiegazione per queste anomale mancanze. (ilgiornale.it)

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR