Attacco a Parigi, l’attentatore: “Non sopportavo le caricature di Maometto”

Redazione
Attacco a Parigi, l’attentatore: “Non sopportavo le caricature di Maometto”
A French police intervention unit (GSO) officer secures the area after several people were injured near the former offices of the French satirical magazine Charlie Hebdo following an attack by a man wielding a knife in the capital Paris on September 25, 2020. - Four people were injured, two seriously, in a knife attack in Paris on September 25, 2020, near the former offices of French satirical magazine Charlie Hebdo, a source close to the investigation told AFP. Two of the victims were in a critical condition, the Paris police department said, adding two suspects were on the run. The stabbing came as a trial was underway in the capital for alleged accomplices of the authors of the January 2015 attack on the Charlie Hebdo weekly that claimed 12 lives. (Photo by Alain JOCARD / AFP)

Attacco a Parigi, l’attentatore: “Non sopportavo le caricature di Maometto”. Avrebbe confessato agli inquirenti francesi di essere proprio lui a compiere l’attacco.

A colpi di mannaia nel pomeriggio di ieri, venerdì 25 settembre, davanti la vecchia sede di Charlie Hebdo a Parigi, ferendo due persone.

Alì H., pachistano di soli 18 anni, ha dichiarato ai poliziotti che lo hanno fermato sulla scalinata dell’Opéra Bastille.

E ai quali non ha opposto resistenza, di averlo fatto perché “non sopportava le caricature del profeta Maometto”. Pubblicate di nuovo di recente dal giornale satirico d’oltralpe in concomitanza con l’inizio del processo dell’attentato del 2015.

Lo hanno riferito fonti vicine all’inchiesta, che hanno anche aggiunto che il ragazzo ha “riconosciuto” e “rivendicato” il suo gesto.

Secondo informazioni ottenute dalla tv Bfm l’uomo, per cui è stato prolungato il fermo. Ha ammesso “una dimensione politica della sua azione” durante l’interrogatorio della Dgsi i servizi interni di sicurezza.

Tuttavia, restano i dubbi degli inquirenti su quanto dichiarato dal ragazzo, addirittura pensano che Alì non sia neppure il suo vero nome.

Il pachistano, da quando è arrivato in Francia da Islamabad ancora minorenne, ha beneficiato di vitto e alloggio.

Seguito dai servizi sociali del Val d’Oise, a nord di Parigi fino ufficialmente al mese scorso, quando ha compiuto 18 anni e si è trasferito in una banlieue a nord della Capitale.

In un appartamento che condivide con altri connazionali

Cinque di loro sono fermati proprio ieri durante una perquisizione. Mentre il presunto complice fermato subito dopo l’attacco vicino alla sede di Charlie Hebdo. Alla stazione del metrò Richard-Lenoir è stato rilasciato.

“Non ha mai dato segni di essere radicalizzato, né è stato segnalato per qualche problema”, hanno commentato gli assistenti che si occupavano di Alì.

Al momento sono dunque 7 le persone detenute in relazione ai fatti di ieri. Intanto continuano le indagini della Procura di Parigi che ha aperto un fascicolo per “tentato omicidio in relazione ad un’azione terroristica”. Fonte Fanpage

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