Attore de “Il sorpasso” Jean-Louis Trintignan è morto
Attore de “Il sorpasso” Jean-Louis Trintignan è morto. Jean-Louis Trintignant ha perso la sua battaglia contro il cancro. Uno dei più importanti attori francesi del dopoguerra è morto oggi all’età di 91 anni.
L’infanzia e gli esordi di Trintignant
Protagonista di film di successo come Il sorpasso, Un uomo, una donna e Il conformista, Trintignant nasce nel 1930 a Piolenc, in Provenza in una famiglia benestante.
Dopo aver abbandonato l’università, si trasferisce a Parigi per studiare teatro; ma è col cinema che, a metà anni ’50, la sua carriera decolla. Il regista Roger Vadim lo vuole nel film E Dio creò la donna, come protagonista accanto a Brigitte Bardot e subito tra i due attori nasce una storia d’amore.
Nella biografia scritta dal giornalista e amico, André Asséo, Trintignant racconta di aver inghiottito ben quaranta bianchi d’ uovo per evitare di partire in guerra e separarsi così dal suo amore Bibì.
Tutto inutile. Trintignant, nel 1956, è costretto a interrompere momentaneamente la sua carriera cinematografica per servire il suo Paese come militare nella guerra d’Algeria.
Il successo arriva con il film-capolavoro Un uomo, una donna
Al suo ritorno l’attore Trintignant riprende subito a recitare: nel ’59 è protagonista del film di Valerio Zurlini, Estate violenta, mentre l’anno successivo si sposa con la regista Nadine Marquand che gli darà tre figli (Marie, Pauline e Vincent) e resterà sua moglie per 16 anni.
La loro non sarà un’unione solo sentimentale ma anche artistica dato che Nadine lo vorrà in alcuni dei suoi film quali, per esempio, Mon amour, mon amour e Il ladro di crimini. La celebrità per Trintignant, soprattutto in Italia, arriva nel ’62 quando recita accanto a Vittorio Gassmann nel film-capolavoro di Dino Risi, Il sorpasso.
Nel 1963 l’attore recita di nuovo per il regista Roger Vadim nella commedia Il castello in Svezia che vede Monica Vitti nel ruolo della protagonista femminile; mentre nel 1965 partecipa al film a episodi Io uccido, tu uccidi, diretto da Gianni Puccini.
La vera consacrazione a livello internazionale, invece, arriva l’anno successivo con il capolavoro di Claude Lelouch Un uomo, una donna, pellicola che ottiene due Premi Oscar (tra cui quello di miglior film straniero), due Golden Globe, un premio Bafta, la Palma d’Oro a Cannes e un Nastro d’argento.
La morte della figlia Marie
Nel 2003 la vita dell’attore è sconvolta dalla morte della figlia Marie, uccisa dal suo compagno, il cantante Bertrand Cantat, leader del gruppo Noir Désir. Una tragedia che fa cadere Trintignant in una depressione profonda.
“Mi era impossibile immaginare un giorno senza sentire la sua voce, senza vedere il suo sorriso. Niente al mondo avrebbe potuto farmi più male. Per due mesi sono stato come morto. Un morto vivente, incapace del minimo movimento.
Due mesi senza praticamente aprire la bocca, senza emettere il minimo giudizio. La vita mi passava attorno senza che me ne accorgessi”, racconterà nella biografia scritta da André Asséo a cui rivela che a salvarlo è stata la poesia.
Trintignant torna al cinema solo nel 2012 con il film drammatico Amour, diretto da Michael Haneke. Alla fine del libro, rivela: “Ho detto alla produttrice: non posso fare questo film.
Non ho lo spirito giusto, penso piuttosto a suicidarmi. Faccia il film, mi ha risposto, e dopo si suiciderà”. In realtà Trintignant non si toglierà la vita ma, anzi, nel 2017, reciterà ancora per Haneke nella pellicola Happy End. (ilgiornale.it)