Autismo: passi avanti nella ricerca

Lo studio italiano sulla prevenzione che può iniziare prima della nascita. La ricerca svela il ruolo di un'interferenza immunitaria della madre sullo sviluppo del cervello fetale

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Autismo: passi avanti nella ricerca
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Autismo: passi avanti nella ricerca. Lo studio italiano sulla prevenzione che può iniziare prima della nascita. La ricerca svela il ruolo di un’interferenza immunitaria della madre sullo sviluppo del cervello fetale.

La buona notizia è che il nuovo studio apre la strada a un intervento tempestivo. E’ stato sviluppato un semplice esame del sangue per la mamma, in grado di rilevare la presenza di questi anticorpi.

Se il test è positivo, si può intervenire con un tipo speciale di folato, l’acido folinico (calcio folinato), che ha la capacità di bypassare la ‘porta bloccata’ dagli anticorpi, raggiungendo il cervello del feto attraverso altre vie.

Può essere assunto sia prima che durante la gravidanza per compensare la carenza, ma è necessario assicurarsi che il test Fraa dimostri che nella madre vi siano questi anticorpi. Più alta è la loro presenza, più il danno sarà rilevante.

Lo studio ipotizza che l’aumento delle malattie autoimmuni nelle donne – influenzato da fattori come inquinamento, dieta, cosmetici e stili di vita – possa spiegare l’incremento dei casi di Fraa e, di conseguenza, dei disturbi del neurosviluppo nei bambini.

Questa ricerca, insomma non è solo un avanzamento scientifico, ma un passo fondamentale verso un futuro in cui la prevenzione dell’autismo potrebbe diventare una realtà concreta.

Diagnosi precoce

La ricerca si concentra anche su metodi per migliorare la diagnosi precoce dell’autismo. Tecniche come l’analisi comportamentale e l’uso di strumenti diagnostici standardizzati stanno diventando sempre più sofisticati, permettendo una diagnosi più tempestiva.

Sono in corso studi su vari approcci terapeutici, tra cui terapie comportamentali, interventi educativi e trattamenti farmacologici. L’analisi dell’efficacia di questi interventi è fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone con autismo.

Sono in corso studi su vari approcci terapeutici, tra cui terapie comportamentali, interventi educativi e trattamenti farmacologici.

Neuroscienze

La ricerca neuroscientifica sta cercando di comprendere meglio come funziona il cervello delle persone con autismo. Tecniche di imaging cerebrale stanno rivelando differenze nelle connessioni cerebrali e nelle funzioni cognitive.

Ci sono, infine, anche studi che si concentrano su come migliorare il supporto sociale e l’inclusione delle persone con autismo nella società, promuovendo la consapevolezza e la comprensione.

In sintesi, la ricerca sull’autismo è un campo in rapida evoluzione, con progressi significativi ma anche molte domande ancora senza risposta. La collaborazione tra ricercatori, clinici e famiglie è fondamentale per continuare a fare progressi in questo ambito.

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