Auto sulla folla a Treviri: cinque morti, c’è anche una bambina

Redazione
Auto sulla folla a Treviri: cinque morti, c’è anche una bambina

Auto sulla folla a Treviri: cinque morti, c’è anche una bambina. Un chilometro di orrore e sangue nel pieno centro dell’antica città di Treviri. Sono da poco passate le 13.54 quando un Range Rover scuro piomba sulla folla della zona pedonale.

Lungo un percorso di follia che inizia dalla Brotstrasse, passa vicino alla piazza del mercato principale lungo la Simeonstrasse ed è fermato solo dopo la Porta Nigra, il monumento più celebre della città: dietro una scia di morti e feriti.

Le testimonianze raccolte dai media locali parlano di “persone lanciate in aria” all’impatto con il Suv. Che a quanto pare correva ad almeno 100 chilometri orari, “colpendo le persone apparentemente a caso”.

Cinque le vittime

Sono cinque le vittime tra cui una bambina piccola, mentre per ore le fonti ufficiali continuavano a parlare di “almeno due morti”. In serata, uno dei feriti più gravi non ce l’ha fatta.

In ospedale ricoverati 15 feriti fra cui alcuni molto gravi, altri sono medicati, per un totale di una trentina di feriti. Al volante c’era un uomo di 51 anni. Un tedesco che vive in zona, tra Treviri e Saarburg, e che non si era mai fatto notare come possibile soggetto pericoloso.

E se per qualche ora alcune fonti di sicurezza interpellate dai giornali non escludono la pista islamica, o quella dell’estremismo di destra, in serata sarà il procuratore capo, Peter Fritzen, a fornire quella che probabilmente è la chiave di questa giornata di orrore.

Il killer di Treviri, così dice ai giornalisti, “potrebbe essere affetto da malattie di natura psichica”, come sarebbe emerso da una prima visita medica. “In questo momento – scandisce Fritzen – “non vi sono indicazioni su un motivo di natura terrorista, politica o religiosa”.

L’uomo era ubriaco

Non solo. L’uomo era ubriaco quando ha lanciato la sua Range Rover sulla folla: prima dell’attacco “aveva assunto una quantità non trascurabile di alcol”, ha rivelato ancora Fritzen.

Il sindaco di Treviri, Wolfram Leibe, tra i primi ad accorrere sul posto commenta: è stato un “folle attacco omicida”, ripete nell’intervista in tv fatta a caldo con l’emittente Swr.

Ovunque, nel centro cittadino completamente blindato, si vedono macchie di sangue per terra, agenti di polizia in azione, decine di ambulanze e di mezzi dei vigili del fuoco. “Un’immagine di orrore” ripete il sindaco Leibe.

È incredulo e non riesce a trattenere le lacrime mentre parla con i giornalisti. Soprattutto quando accenna a “quella scarpa di ginnastica per terra”, che apparteneva “a una bambina, che ora è morta”.

L’auto è stata bloccata dopo che due volanti della polizia che le hanno tagliato la strada, poco lontano dalla Porta Nigra, l’antica porta romana dichiarata patrimonio dell’Unesco nel 1986. Il 51enne ha tentato di opporre resistenza al momento dell’arresto.

Che in un primo momento si fosse temuto l’atto terroristico su vasta scala è evidente: poco dopo il primo allarme, le autorità locali e le forze dell’ordine avevano lanciato un appello in cui chiedevano ai cittadini di “evitare la zona colpita e di seguire le indicazioni delle forze dell’ordine”.

Treviri, con i suoi luccicanti addobbi natalizi, è sotto shock. Con 112 mila abitanti è considerata la più antica città della Germania, celebre in tutto il mondo per la Porta Nigra e per aver dato i natali a Karl Marx.

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