Autoerotismo e foto hot su WhatsApp da una bambina di 11 anni

Redazione
Autoerotismo e foto hot su WhatsApp da una bambina di 11 anni

Autoerotismo e foto hot su WhatsApp da una bambina di 11 anni. Si sarebbe invaghita, come può esserlo una bambina di 11 anni, del suo istruttore della palestra. E sarebbe indotta a inviargli foto e video pornografici.

Video ritraenti atti di autoerotismo sollecitati sempre da quell’uomo tanto più grande di lei. C’è tutto questo nella denuncia presentata dall’avvocato Laura Minosi per conto della famiglia della 11enne contro l’istruttore, che prendeva anche la bambina da scuola riaccompagnandola a casa, dai nonni.

Il fascicolo di indagine è coordinato dall’ex pm Stefania Mininni, oggi in servizio presso la Procura dei Minori di Lecce. I telefoni cellulari sui quali avrebbero viaggiato foto e video incriminati sono stati sequestrati.

Poi, sono esaminati dal perito informatico Silverio Greco, dando riscontro al quadro accusatorio e confermando le affermazioni fatte dalla 11enne nel corso dell’incidente probatorio davanti al gip Simona Panzera.

Ma nonostante gli elementi raccolti, la Procura ha ritenuto di chiedere l’archiviazione del procedimento, contro il quale la famiglia si è opposta. L’udienza camerale, alla quale l’indagato sarà rappresentato dall’avvocato Tiziana Dell’Anna, è fissata per il 14 marzo prossimo.

I fatti denunciati

La bambina, già dallo scorso agosto, sarebbe sollecitata a inviare foto e video hot via WhatsApp. E lo avrebbe fatto fino a quando la madre non ha colto che quel rapporto, che avrebbe dovuto essere improntato a tutt’altro, si era trasformato in un pericolo.

Così nottetempo la donna ha prelevato ed esaminato il cellulare della figlia, trovando le prove di quel legame. Si è quindi rivolta all’avvocato Minosi e ha deciso di sporgere querela. Ora, dopo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, la parola passerà ai giudici, il 14 marzo.

La lite furibonda per una donna, poi gli spari

Ha tentato di uccidere il cugino al termine di una furibonda lite scatenata da una relazione che l’uomo aveva con una donna brasiliana. Per questo per Silvio Allegro, 55enne di Lecce, sono scattate le manette.

Ieri, F. C., la vittima, 42 anni, ha raggiunto la questura di Lecce, denunciando di essere raggiunto da colpi d’arma da fuoco mentre era alla guida della sua auto, vicino all’abitazione del cugino.

L’aggressione è avvenuta intorno all’ora di pranzo, ieri. I rapporti fra i due erano tesi già da tempo, sempre per questioni amorose legate appunto a questa persona, A.D.S., 44enne di origine brasiliana.

La denuncia del 42enne ha fatto scattare le indagini degli investigatori della Squadra mobile, che hanno permesso di appurare come nella stessa mattinata una pattuglia della sezione Volanti era intervenuta a sedare una lite già esplosa fra i due cugini e la donna.

Lite continua

Lite che non si è arrestata, è proseguita anche tramite whatsapp e telefonate varie fino a quando, alle 12,30, vicino al bar di piazza Libertini, i due non sono venuti alle mani. La discussione è proseguita fino a quando il 55enne non ha invitato il cugino a raggiungerlo presso la sua abitazione per un chiarimento.

Ma all’arrivo del malcapitato l’uomo ha estratto la pistola e tentato di colpirlo, esplodendo diversi colpi con il suo revolver. Uno dei proiettili ha colpito il parabrezza dell’auto, lato guida, andandosi a conficcare nel cruscotto e sfiorando di un niente la tragedia.

Il 55enne è quindi convocato dai poliziotti della Squadra Mobile, ai quali si è dimostrato consapevole della gravità dell’atto commesso. Ha rivelato il luogo dove aveva occultato il revolver, con matricola abrasa, perfettamente funzionante, illegalmente detenuto.

Nel corso della perquisizione seguita all’arresto è rinvenuta anche una pistola scacciacani modificata per aumentarne la potenzialità offensiva. Entrambe le armi sono sequestrate, mentre, Allegro è arrestato e, su disposizione del pubblico ministero di turno, accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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