Bari. Aiuto ai più bisognosi con la “social bag”.
Bari. Aiuto ai più bisognosi con la “social bag”. In questi tempi difficili una iniziativa lodevole partirà da Bari la settimana prossima mediante la “social bag”, finanziata per circa 600mila euro con il PO I FEAD – Fondo europeo aiuto indigenti, con l’intento di fornire beni di prima necessità alle persone senza una fissa dimora o con ingenti problemi economici.
Verranno così distribuite varie tipologie di kit (dispositivi di protezione individuale, beni alimentari, prodotti per l’igiene personale, per la prima infanzia, indumenti intimi, kit d’emergenza caldo/freddo) in favore degli utenti in carico ai servizi sociali, e accolti nei servizi residenziali quali Case di comunità, Casa delle Culture, alloggio sociale Sole-Luna.
Oltre che degli utenti del centro diurno Area 51, delle strutture di accoglienza notturne comunali, delle famiglie beneficiarie del servizio dell’emporio sociale di Casa delle bambine e dei bambini, delle persone senza dimora e degli abitanti dei campi Rom cittadini in favore dei cittadini fragili o in stato di improvviso bisogno.
L’assessore al welfare di Bari, Francesca Bottalico ha dichiarato
“«Quella delle social bag e dei percorsi di accompagnamento sono una misura di contrasto alle povertà. Con la quale, nei prossimi sei mesi, stimiamo di poter sostenere circa 700 persone in grave difficoltà economica, sociale e relazionale. Contando gli utenti già in carico ai servizi sociali, i nuclei familiari in situazione di sfratto, le comunità rom insediate sul territorio cittadino e le persone senza dimora che attualmente gravitano sulla nostra città.
Le misure di accompagnamento, tarate sulle effettive esigenze dei beneficiari, sono state individuate per rappresentare un ulteriore sostegno in vista della costruzione dell’autonomia. Che è parte integrante del percorso di reinserimento sociale in una forma di patto educativo con cittadini che superi le forme di assistenzialismo promuovendo l’autonomia e l’emancipazione.
Considerato il perdurare dell’emergenza, tali misure saranno in parte erogate a distanza. Utilizzando piattaforme online in uso ai gestori dei servizi del welfare, che saranno garanti dell’effettiva partecipazione degli utenti ai corsi o alle sessioni informative che si terranno. Per alcune azioni, ad esempio il segretariato sociale o l’educativa alimentare, sono previsti gruppi virtuali.
Mentre le attività di orientamento, come pure il sostegno scolastico, prevedono percorsi individuali strutturati in base al vissuto dei singoli beneficiari. Anche la frequenza della consegna dei kit, anch’essi diversificati a seconda degli utenti, varierà. Mentre i dpi, i beni alimentari e i prodotti per l’igiene personale o per la prima infanzia saranno garantiti per l’intera durata della misura, i kit con corredini per le nascite o quelli per l’emergenza saranno consegnati una tantum.
In un’ottica di ripresa e superamento dell’emergenza questa misura ci permetterà di accompagnare ulteriormente le persone più fragili in una ripresa graduale e di lavorare sulle povertà sociali e culturali che spesso si accompagnano a quelle economiche.
Purtroppo dovremo continuare ad incrementare gli sforzi compiuti finora, perché, se è vero che la curva dei contagi è in calo, il numero delle persone che hanno bisogno di aiuto è aumentato in maniera esponenziale, lasciando emergere molti nuovi poveri accanto alle persone già note al sistema del Welfare».”
Alessandro Pallavicini