Bari. Il sit-in di protesta degli studenti universitari contro la crisi

Bari. Il sit-in di protesta degli studenti universitari contro la crisi. Un gruppo di studenti universitari ha deciso di protestare ieri mattina a Bari, sotto la sede di Aidsu Puglia, l’agenzia per il diritto allo studio universitario. L’intento dei ragazzi di Link, l’associazione che ha organizzato la manifestazione, è stato quello di chiedere all’ente regionale maggiori aiuti e pratico sostegno per affrontare il dopo crisi COVID-19.
Il sit-in di protesta si è focalizzato sulla richiesta di riapertura e messa a norma delle residenze universitarie ancora chiuse, il rimborso degli abbonamenti ai mezzi pubblici inutilizzati durante i mesi di lockdown e lo sblocco del contributo da 500 euro promesso dalla Regione Puglia, incentivi affitto a beneficio di studenti e studentesse fuori sede iscritti ai corsi accademici a Bari.
Tra le risposte attese, la più impellente riguarderebbe proprio la riapertura delle residenze Adisu, spazi considerati indispensabili per fornire ai ragazzi la giusta tranquillità per affrontare con più concentrazione lo studio universitario.
Vanessa Riela di Link Bari ha ribadito la necessità degli studenti baresi di essere concretamente ascoltati dalla Regione dichiarando che:
“Lo scorso lunedì abbiamo voluto riunirci in un’assemblea aperta a tutti per poterci organizzare e farci sentire dagli enti rappresentativi del diritto allo studio universitario. Eravamo in 150 tra studenti e studentesse all’assemblea aperta online sul diritto allo studio che si è svolta lo scorso mercoledì. Diversi sono i problemi che oggi abbiamo voluto porre all’attenzione delle istituzioni. Dall’’impossibilità di rientrare nelle proprie residenze alle difficoltà economiche che attanagliano la vita di moltissimi e moltissime di noi vista la crisi economica implosa con lo scoppio della pandemia globale e che mette molte famiglie alle strette non potendosi permettere di pagare le tasse universitarie e l’affitto dei propri figli che studiano all’università o semplicemente l’acquisto di digital device. Cara Adisu Puglia, cara Regione Puglia è arrivata l’ora di fare chiarezza: erogateci il contributo di 500 euro per l’acquisto di strumenti digitali e ascoltate quelle che sono le nostre necessità. Studiare non è un merito, è un diritto! Tuteliamo e tutelatelo”.
Mariagrazia Veccaro