Bari: Leonardo Schingaro muore folgorato dal phon

Redazione
Bari: Leonardo Schingaro muore folgorato dal phon

Bari: Leonardo Schingaro muore folgorato dal phon. Il 31enne Leonardo Schingaro è morto nella sua casa di Bari, nel quartiere Japigia. E’ trovato senza vita ieri sera. A ucciderlo sarebbe stato proprio il phon che stava usando dopo aver fatto la doccia.

Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei soccorritori del 118 giunti, una volta allertati, tempestivamente sul posto e che, purtroppo, hanno potuto solo constatare la morte del giovane Leonardo Schingaro.

Sulla dinamica di quello che sembra un vero e proprio incidente domestico stanno indagando i carabinieri che sono intervenuti nell’appartamento del 31enne.

L’incidente è avvenuto ieri sera a Bari, nella sua casa a Japigia. Stando a quanto si apprende il giovane Leonardo Schingaro era appena rientrato dopo una partita di calcetto disputata con gli amici. Dopo aver fatto la doccia, ha acceso il phon. Ma è morto folgorato proprio dal phon mentre si asciugava i capelli.

Ville di lusso, terreni e Rolex, sequestrati beni per 500mila euro nel Nord Barese

Beni per oltre 500mila mila euro sono stati sequestrati questa mattina dai carabinieri nel Nord Barese. I militari hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione finalizzato alla confisca, emesso dal Tribunale di Bari, presieduto dalla dottoressa Giulia Romanazzi.

La richiesta è fatta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari. Il provvedimento è stato eseguito a carico di Paolo Ficco, indagato, spiegano gli investigatori, “per aver promosso e diretto un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti operante su Terlizzi e zone limitrofe, con l’aggravante di aver agevolato il clan Conte operante in Bitonto“.

Secondo l’impostazione accusatoria, l’associazione avrebbe gestito “in modo monopolistico la piazza di spaccio di Terlizzi” e per tali reati Ficco, ritenuto dagli inquirenti al vertice del clan Dello Russo, è stato recentemente condannato in primo grado dal Gip/Gup presso il Tribunale di Bari a 20 anni di reclusione.

Il valore del patrimonio sottratto alla disponibilità dell’indagato e della sua famiglia è stimato in oltre 500 mila euro, composto da due ville lussuose, un garage, un terreno, due orologi Rolex Datajust e la somma in contanti di 7.500 euro.

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