Barletta, mamma 41enne muore di Covid, ha aspettato ricovero per 12 ore

Redazione
Barletta, mamma 41enne muore di Covid, ha aspettato ricovero per 12 ore

Barletta, mamma 41enne muore di Covid, ha aspettato ricovero per 12 ore. «Strazio, dolore profondo per una giovane mamma di Trani, morta dopo essere rimasta 11 ore in attesa al pronto soccorso di Barletta.

Come già denunciato da chi lavora in quell’ospedale, lì e non solo lì ci sono pochi uomini che fanno turni massacranti, e pochi mezzi. Non voglio fare polemica, ma qui in Puglia da giugno a settembre si è fatto poco o nulla per prevenire la seconda ondata.

Mesi di tempo preziosi, sprecati. Una programmazione che non c’è stata, o è stata fallimentare». Lo scrive in una nota il deputato della Lega Rossano Sasso.

L’onorevole ha commentato la notizia della morte per Covid di una giovane donna, dopo alcuni giorni di ricovero nell’ospedale di Barletta, nel cui Pronto soccorso sarebbe accettata dopo 11 ore di attesa.

«A marzo – aggiunge Sasso – si diceva a proposito del Covid che era esploso in Lombardia, che se fosse successo in Puglia sarebbe stata ecatombe. Ma mentre in Lombardia la Regione costruiva un ospedale in 2 settimane, qui si pensava ad altro.

Oggi, un bimbo di 14 mesi piange la sua mamma, morta in un pronto soccorso pugliese, dopo 11 ore di attesa». «E – conclude – a parte il profondo cordoglio c’è la rabbia che probabilmente, con una sanità migliore, quella vita si sarebbe potuta salvare, e non solo quella, da un pronto soccorso stracolmo, da un’ambulanza che non arriva, da un ospedale che è stato chiuso».

Mesagne, maestra maltratta i bimbi di prima per i compiti sbagliati: sospesa

Nel pomeriggio di ieri, 20 novembre, la polizia di Mesagne (Br) ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare il pubblico servizio nei confronti di un’insegnante.

Lo docente, insegna in una scuola primaria, è accusata di maltrattamenti nei confronti dei piccoli alunni di prima; caratterizzati da “sistematiche violenze morali e fisiche per punirli degli errori nello svolgimento dei compiti; generando con tali condotte un clima di terrore e forte agitazione”.

L’indagine è partita dopo le denunce dei genitori dei bimbi, grazie anche a riprese audio e video. Molti bambini proprio a causa di questa maestra che incuteva terrore hanno manifestato il desiderio di non andare più a scuola.

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