Bassetti detta le regole: “Così evitiamo di fare altri errori”
Bassetti detta le regole: “Così evitiamo di fare altri errori”. “Basta errori sul Covid-19”. A dirlo è il professor Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova nonché consulente per l’Emergenza Coronavirus in Liguria.
Il suo post su Facebook
“Si è aperto un nuovo anno con molti problemi ancora aperti. In Italia siamo ancora alle prese con la cosiddetta “seconda ondata”. Il tasso di positività è sceso, ma non in maniera significativa. Soprattutto perché vi é circolazione di malattia con numerosi tamponi eseguiti su soggetti sintomatici”.
La “terza ondata” è di là da venire
“Si deve tornare al sistema del controllo del territorio a seconda dei parametri ministeriali, che andrebbero probabilmente semplificati e resi più dinamici. Non si può decidere sulla base di dati di due settimane prima.”
“Occorre intervenire chirurgicamente su dati dei contagi e delle ospedalizzazioni freschi e recenti. Alcune regioni hanno ancora ospedali e terapie intensive pieni e una eventuale recrudescenza dell’infezione diventerebbe difficile da gestire”.
La “ricetta anti Covid” proposta dall’infettivologo del San Martino prevede cinque, semplici “passaggi”. In primis, il monitoraggio costante dei dati assommando ai test tradizionali anche l’esito dei tamponi antigenici.
“Bisognerebbe fare alcune cose per evitare errori già commessi nel 2019: calcolare l’indice di positività su tutti i tamponi fatti, includendo anche gli antigenici. Alcune regioni hanno lavorato molto bene sviluppando questi sistemi di tracciamento e diagnosi.”
“In Liguria per esempio ieri il tasso di positività era dell’11.7% calcolando i tamponi molecolari e scendeva al 7.8% sommando anche gli antigenici. Si capisce che un conto è avere quasi il 12%, un conto meno dell’8% reale”
“Conoscere ogni giorno quanto sono i decessi per polmonite interstiziale, per altre complicanze della malattia COVID-19 e quanti per altre cause in corso di positività per SarsCoV-2 “.
Di fondamentale importanza sarà anche la gestione della campagna vaccinale attraverso l’approntamento di un programma preciso per la somministrazione del siero.
Continua Bassetti
“Bisogna sapere per i prossimi mesi quando e dove saranno vaccinati gli italiani. Se un italiano ha 55 anni dovrebbe sapere quando sarà il suo turno, almeno avere un’idea del mese….. “, aggiunge l’esperto.
Poi, chiosa con una stiletta
“Sarebbe da evitare di guardare sempre all’estero per decidere cosa fare. Lo abbiamo fatto prima con la Francia e poi con la Germania. In Italia abbiamo esperti di malattie infettive, microbiologia, virologia e igiene tra i migliori del mondo con curricula eccezionali”. Fonte IlGiornale