Bassetti: “I mie colleghi si vaccinino con me in diretta TV”

Redazione
Bassetti: “I mie colleghi si vaccinino con me in diretta TV”

Bassetti: “I mie colleghi si vaccinino con me in diretta TV”. Matteo Bassetti lancia a tutti i virologi l’invito ad effettuare il vaccino in televisione per spronare quanti più cittadini possibile a farlo.

L’infettivologo e direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti ha lanciato una proposta a tutti i virologi. Che effettuino il vaccino, insieme a lui, in televisione in modo da incentivare quanti più italiani possibile a sottoporvisi.

Bassetti propone vaccino in televisione

L’idea nasce dalla convinzione che sul vaccino anti coronavirus, le cui prime dosi dovrebbero arrivare in Italia a partire da gennaio dopo l’approvazione dell’EMA.

Vada fatta una campagna informativa massiccia sui social, sui media e nelle scuole. Secondo i sondaggi sono infatti molti i cittadini ancora scettici o dubbiosi sull’antidoto.

Motivo per cui è necessaria “la più grande informazione progresso mai fatta sui temi della salute parlando di benefici e di rischi senza nascondere nulla“.

A tal proposito ha quindi lanciato una provocazione a tutti i colleghi che in questi mesi, come lui, si sono mostrati sugli schermi per discutere dell’attualità legata alla pandemia.

“Il 1 gennaio 2021 tutti i vari esperti si vaccinano in diretta per dare il buon esempio e dimostrare di credere nella scienza, nel progresso e negli enti regolatori“. Dimostrandosi subito disponibile a farlo, attende di sapere chi gli farà compagnia.

Già nei giorni precedenti Bassetti aveva avuto modo di intervenire sul tema vaccini. Ribadendo la necessità di una campagna senza precedenti nonché di un’informazione bilanciata, corretta e univoca.

A tal proposito aveva esplicitamente a chi si esprime pubblicamente di “finire di essere ambigui e smetterla di dire ‘se sarà sicuro lo farò’: se sarà approvato sarà perché è sicuro“.

Bassetti contro Conte: “Soldi? Non c’è stato quasi nulla per la Sanità”

Matteo Bassetti è scettico e sembra contestare apertamente la bozza di distribuzione dei fondi del Recovery plan. Che prevede per la sanità solo il 4,6% dei 196 miliardi previsti dall’Europa per l’Italia, ovvero circa 9 miliardi.

Bassetti boccia il Recovery plan

Bassetti intervenendo durante la trasmissione “L’aria che tira” su La7, ha affermato che “la sanità va completamente ripensata, i dati ci dicono che abbiamo retto ma peggio di altri Paesi.

Dobbiamo guardare ciò che è accaduto e non dire solo che siamo bravi e belli. La componente sanitaria si è impegnata molto, ha retto.

Ma quando c’era bisogno di mettere più risorse. Mi aspettavo 100 miliardi e invece non c’è quasi nulla. Servono più medici e infermieri, più investimenti in ricerca, in assistenza”.

Insomma, Bassetti sembra bocciare completamente la ridistribuzione dei fondi, almeno per quanto riguarda il suo campo, la sanità. La bozza del Piano di ripresa e resilienza, al momento dovrebbe prevedere che.

Dei 196 miliardi di euro, 74,3 vadano alla rivoluzione verde e transizione ecologica, 48,7 a digitalizzazione e innovazione, 27,7 alle infrastrutture per mobilità sostenibile, 19,2 miliardi per l’istruzione e la ricerca, 17,1 alla parità di genere e coesione sociale e per ultima, sarebbero destinati alla sanità solo 9 miliardi di euro.

La cifra ha sollevato qualche dubbio, anche per il fatto che proprio il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva parlato di 68 miliardi destinati alla Sanità.

Servono investimenti profondi per la Sanità

Ospite della trasmissione Tagadà, Bassetti ha ammesso di sperare che questi numeri non siano quelli reali. E ha poi tenuto a sottolineare che, se questi numeri verranno confermati, vorrà dire che “abbiamo già dimenticato la lezione.

Il nostro sistema sanitario ha bisogno di profondi investimenti sia in termini strutturali che in termini di personale. O siamo capaci di approfittare di quello che oggi ci mette a disposizione l’Europa o se poi arriverà un altro problema, saremo punto e daccapo.

Io credo che un Paese che ha avuto una lezione come quella che abbiamo avuto dovrebbe imparare a investire di più in sanità e in malattie infettive”. Fonte Notizie.it

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