Benevento, l’allarme del ministro Costa: “Siamo in guerra”

Redazione
Benevento, l’allarme del ministro Costa: “Siamo in guerra”

Benevento. «C’è chiaramente una strategia criminale in atto nel settore rifiuti della Campania. Siamo in guerra». Queste le parole del Ministro Costa.

Le dichiarazioni giungono dopo l’ennesimo  incendio che ha messo in crisi lo Stir di Casalduni, nel beneventano.

Il Fatto

L’allarme è arrivato dopo l’una di notte alla centrale operativa dei vigili del fuoco di Benevento che sono arrivati poco dopo sul posto, insieme ai carabinieri. Due autobotti hanno domato le fiamme nel giro di qualche ora.

Ancora il Ministro

Costa ebbe parole dure già all’indomani del rogo di Santa Maria, ora conferma: «Contro attacchi simili servono gli sforzi di tutti. Chiedo un’attenzione straordinaria ed emergenziale sul ciclo dei rifiuti campano. Perché questi incendi non sono un caso. È il momento di investigare, perché dietro si intuisce chiaramente che esiste una regia criminale. È il momento delle forze di polizia, che presidino i luoghi sensibili e attivino intelligence investigativa. Quando i criminali sfidano lo Stato, lo Stato deve rispondere unito con tutta la sua forza. Nessuno spazio, nessuna libertà a chi aggredisce le nostre famiglie facendoci respirare aria malsana».

Mentre va in scena la guerra evocata da Costa e Legambiente, a Napoli deflagra invece il conflitto sulla Asìa. Il sindaco Luigi de Magistris ha ormai deciso il cambio di struttura: dalla guida in solitario dell’amministratore unico, Francesco Iacotucci, a un Consiglio di amministrazione di tre persone. A Iacotucci è stato chiesto di convocare, entro otto giorni, l’assemblea dei soci, perchè questa vari la riforma.

Il commento di Iacotucci

Iacotucci ha pubblicato su facebook un post in cui difende l’operato suo e del direttore generale Francesco Mascolo: «In azienda insieme al direttore generale Francesco Mascolo, abbiamo sempre chiarito che l’etica del lavoro è un elemento importante ed imprescindibile, e che il lavoro dell’azienda dipende dall’apporto di tutti».

Ai possibili suoi successori Iacotucci lascia un “augurio”: «L’esperienza di questi anni ci ha portato alla conclusione che le vere rivoluzioni aziendali e il vero cambiamento si raggiungono quando si attesta una nuova normalità in cui vi è un miglioramento diffuso che si riflette nei risultati aziendali». Come dire: provate a fare meglio.

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