Bergamo: procuratrice incolpa il governo del disastro Covid-19

Redazione
Bergamo: procuratrice incolpa il governo del disastro Covid-19

Bergamo: procuratrice incolpa il governo del disastro Covid-19. Al termine della giornata iniziata con l’audizione del presidente della Regione Attilio Fontana, le parole del magistrato Maria Cristina Rota. Il governatore ha smentito pressioni del mondo economico su quel passaggio

Era una decisione del governo

«Da quel che ci risulta era una decisione del governo». Con queste testuali parole il procuratore aggiunto di Bergamo Maria Cristina Rota ha chiarito la questione su Bergamo. Questa dichiarazione è avvenuta termine della giornata di oggi (29 maggio) iniziata con l’audizione del presidente della Regione Attilio Fontana. Una dichiarazione a cui il magistrato non ha voluto aggiungere altro.

Non risponde su altro

«Non rispondo», ha detto, quando le è stato chiesto se ci siano indagati nell’ambito di tutta l’inchiesta. Nessuna risposta quindi non solo sulla mancata zona rossa a Nembro e Alzano, che riguarda anche i troppi decessi nelle Residenze socio assistenziali bergamasche. La chiusura durata solo poche ore all’ospedale di Alzano, la carenza di dispositivi di protezione per i medici di base e per altre strutture sanitarie sul territorio. Leggi anche il bollettino di oggi

Fuori dalla politica

Parole, quelle sulla zona rossa, che arrivano da un pubblico ministero e restano quindi fuori dal dibattito politico, certamente nelle intenzioni della procuratrice. Ma le accuse sono già pronte: «Spettava al governo, ringraziamo la Procura per il lavoro che sta facendo — ha subito dichiarato Roberto Calderoli —. Ora l’esecutivo ne risponda». Non è escluso che i pm possano convocare ministri se non addirittura il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma su questo punto, almeno finora, dalla Procura non trapela nulla. Se, secondo i pm, dovessero profilarsi reati sul tema della mancata zona rossa, gli atti e le dichiarazioni acquisite dovrebbero essere trasmesse, a questo punto, alla Procura di Roma, ma è ancora presto. «Le indagini sono lunghe e complesse, abbiamo bisogno di pace», ha proseguito Rota.

A trapelare sono intanto alcune affermazioni del presidente Attilio Fontana durante la sua audizione: il governatore della Lombardia ha escluso di aver ricevuto «pressioni» dal mondo economico e industriale contro il provvedimento di chiusura di Alzano e Nembro, e sottolineato che era «pacifico, spettava al governo decidere, avevano già mandato l’esercito». Fonte: Il corriere

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