Billie Eilish si scaglia contro le numerose versioni di vinili

Le innumerevoli versioni di ogni album avrebbero un grosso impatto ambientale e sarebbero da “spreconi” secondo la cantante

Redazione
Billie Eilish si scaglia contro le numerose versioni di vinili

Billie Eilish si scaglia contro le numerose versioni di vinili. Le innumerevoli versioni di ogni album avrebbero un grosso impatto ambientale e sarebbero da “spreconi” secondo la cantante.

La critica della cantante

Billie Eilish, nota per i suoi sforzi nel gestire la sua carriera in modo sostenibile, critica questo metodo di marketing che spinge al capitalismo sfrenato e a far sì che i fan continuino ad acquistare cd e vinili.

L’artista ha criticato la pratica di alcuni musicisti che rilasciano diverse varianti di vinili dello stesso disco per aumentare le vendite e guadagnare di più.

Non riesco nemmeno a esprimere quanto sia da spreconi” ha detto Billie Eilish, 22 anni, a Billboard in un’intervista riguardante il suo impegno nel gestire la sua carriera in modo sostenibile e con minor impatto ambientale.

Trovo davvero frustrante che mentre io faccio del mio meglio per essere sostenibile e coinvolgere tutti nel mio team in questo processo, siano proprio alcuni dei più grandi artisti al mondo a creare 40 diverse confezioni di vinili con canzoni o contenuti esclusivi solo per spingerti ad acquistarne ancora di più.

Produzione eccessiva di vinili

Molti sono i cantanti che aderiscono a questa pratica di marketing. Per esempio, i Rolling Stones hanno rilasciato almeno 43 varianti del loro album del 2023 Hackney Diamonds con LP di diversi colori e artwork, anche se ogni versione conteneva la stessa lista tracce.

Il prossimo album di Taylor Swift, The Tortured Poets Department, sarà rilasciato in quattro edizioni di vinile di diversi colori, ognuna contenente una traccia bonus diversa per incentivare i fan ad acquistare tutte e quattro le versioni.

Il suo album del 2022 Midnights è stato pubblicato in quattro varianti di colore diverse, ognuna con la stessa lista tracce, ma il retro di ogni edizione presentava un quarto di un quadrante dell’orologio che, combinato con un “kit orologio” in legno venduto sul suo negozio online, poteva essere assemblato in un orologio completo e funzionante.

Lo scontento dei fan

L’impegno di Billie Eilish nel rilasciare varianti di vinili ha suscitato critiche da parte di alcune parti del suo pubblico, che l’accusano di sfruttare la loro voglia di contenuti nuovi da parte dell’artista per i propri scopi personali.

Molti suoi social, si lamentano di questa sua scelta e l’hanno ribattezzata: “Miss Capitalism” (Signorina Capitalista).

Una versione sostenibile

Anche Billie Eilish ha rilasciato il suo album del 2021 Happier Than Ever con quattro varianti di vinili, ma erano realizzati al 100% in vinile nero riciclato, con scarti colorati per le varianti e avvolte in un materiale realizzato da canna da zucchero.

La maggior parte delle pubblicazioni in vinile utilizzano, invece, vinile “vergine” contenente resina e plastica e sono avvolti in una confezione di plastica monouso.

L’impronta ecologista non si ferma qui

Billie Eilish cerca sempre di essere sostenibile, alimentando i suoi set festival da centrali solari temporanee installate nelle vicinanze, per esempio, e rilasciando un numero minore di articoli di merchandising ma con una qualità duratura. Quando si è esibita in sei spettacoli all’O2 Arena di Londra nel 2022, ha persuaso la struttura a servire solo cibi a base vegetale.

Il suo impatto si è fatto sentire anche nel settore della moda. Nel 2021, Oscar de la Renta ha vestito Eilish per il Met Gala e lei ha convinto il marchio di lusso a smettere di utilizzare pellicce. Ha anche lavorato a campagne di moda con Nike e Gucci per produrre versioni vegane dei loro prodotti di punta.

Billboard e il futuro dell’industria musicale

Eilish ha detto che è “irritante” che certi musicisti “si preoccupino così tanto dei numeri e si interessino così tanto a fare soldi”. Eilish è stata intervistata insieme alla madre, Maggie Baird, che ha suggerito a Billboard – l’organizzazione che gestisce le classifiche statunitensi, oltre alla pubblicazione omonima – di imporre limiti sul numero di varianti che un artista può produrre per ogni singola pubblicazione, “come ad esempio non più di quattro colori o un qualche tipo di regola “.

Chissà, quindi, che le regole non cambino e si metta un freno, soprattutto di questi tempi, a una produzione eccessiva e talvolta futile.

Paola De Palma

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