Boccia confindustria: “Perderemo 100 miliardi al mese”
Boccia confindustria: “Perderemo 100 miliardi al mese”. L’economia di guerra alla quale la crisi del coronavirus sta costringendo l’Italia costa al Paese 100 miliardi al mese. A dirlo il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo il quale bisogna garantire “le filiere essenziali” che “a volte sono trasversali per esempio abbiamo aziende del settore auto che però producono valvole per i respiratori”. Seguici su Facebook Notizie in tempo reale
“Ci sono poi quelle aziende che si stanno riconvertendo da altri settori per produrre mascherine e vanno salvaguardate. Con questo decreto diamo un grande atto di responsabilità. Non chiediamo flessibilità per aprire altri settori. Si pone però un tema siamo entrati in un’economia di guerra” ha aggiunto in una intervista su Radio Capital.
“Il 70% del settore produttivo chiuderà – ha spiegato – Dobbiamo garantire che i prodotti arrivino in supermercati e farmacie ma da oggi dobbiamo considerare anche come far riaprire e riassorbire i lavoratori. Se il Pil è di 1800 miliardi all’anno vuole dire che produciamo 150 mld al mese, se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni trenta giorni. L’economia non deve prevalere sulla salute ma dobbiamo far sì che tantissime aziende per crisi di liquidità non riaprano”.
La situazione in Italia e nel mondo
In Italia ci sono 59138 casi positivi di Covid-19, di cui 7024 guariti e 5476 morti. Registrate ieri 651 nuove vittime, in calo rispetto a sabato. Il premier Conte ha firmato il decreto del 22 marzo che dispone nuove misure restrittive: il dpcm prevede infatti la chiusura di aziende e attività non essenziali. È di 80 voci l’elenco delle attività che continueranno a rimanere aperte. Vietati gli spostamenti tra comuni diversi.
Azzolina: “Anno scolastico sarà valido”. Avvio di settimana in caduta libera per le Borse europee. Negli Stati Uniti i casi hanno superato quota 30.000: Usa sono il terzo Paese al mondo per numero di contagiati dopo Cina e Italia. In Spagna quasi 30.000 casi.