Bollette e spesa alle stelle: il trucco che fa risparmiare fino al 20% e riduce i costi della famiglia già da questo inverno
Con prezzi in continuo aumento, famiglie e pensionati cercano soluzioni concrete: dalle tariffe sociali al bonus energia, fino alle nuove strategie di acquisto collettivo.
Il 2025 si conferma un anno complicato per il bilancio familiare. Nonostante un’inflazione media intorno all’1% (Istat – prezzi al consumo), i rincari colpiscono in modo selettivo i beni essenziali: spesa alimentare, bollette di luce e gas, servizi domestici.
Per le famiglie con reddito minimo o per i pensionati con assegni ridotti, ogni aumento pesa come un macigno. Ecco perché conoscere i bonus attivi e sfruttare strategie di acquisto intelligente diventa fondamentale per risparmiare fino al 20% delle spese annuali.
Prezzi in aumento: quanto costa vivere oggi rispetto al 2020
Secondo i dati ufficiali dell’Istat, dal 2020 al 2025 il costo medio della vita è cresciuto di oltre il 15%, con picchi del 30% in alcune categorie alimentari.
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Pane e pasta hanno registrato aumenti superiori al +20%.
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Frutta e verdura fresca segnano rincari intorno al +15%.
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Carne e pesce, soprattutto importati, hanno visto oscillazioni anche oltre il +25%.
Il dato medio dell’inflazione nasconde dunque una realtà ben più dura: il carrello della spesa, voce di spesa imprescindibile, è la più colpita dai rincari.
Bollette luce e gas, le tariffe sociali che tagliano fino al 15%
Le bollette energetiche restano tra le spese più pesanti. L’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, conferma che i bonus sociali per luce e gas possono garantire risparmi tra il 10 e il 15% delle bollette annuali.
Nel 2025 il bonus energia straordinario da 200€ è stato prorogato per famiglie con ISEE fino a 25.000€ (Confcommercio).
In aggiunta, i nuclei più fragili possono accedere al bonus sociale ordinario, riconosciuto direttamente in bolletta senza necessità di domanda (INPS – bonus bollette).
Spesa alimentare, i prodotti con i rincari più alti
La spesa quotidiana resta il nodo centrale per milioni di famiglie. Un’analisi condotta da Il Sole 24 Ore evidenzia che i beni di prima necessità sono quelli che incidono maggiormente sul bilancio mensile.
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Latte e latticini: +12% nell’ultimo anno.
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Olio di oliva: +30% in due anni, con picchi stagionali ancora più alti.
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Zucchero e prodotti trasformati: +18% dal 2023 al 2025.
La difficoltà principale è che queste categorie non sono sostituibili, quindi i consumatori devono agire su altre leve per contenere i costi.
Trucchi per risparmiare: dalle app di confronto prezzi ai gruppi di acquisto
Oltre ai bonus istituzionali, esistono strategie quotidiane che permettono di abbassare il conto della spesa:
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App di confronto prezzi → strumenti come Trovaprezzi o KiloMetro consentono di verificare quale supermercato offre le promozioni migliori in tempo reale.
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Gruppi di acquisto solidale (GAS) → secondo i dati di Altroconsumo, un GAS può ridurre i costi alimentari del 15%, grazie a forniture dirette dai produttori.
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Carte fedeltà e cashback → ormai quasi tutte le catene offrono meccanismi di ritorno in punti o sconti extra sui prodotti di uso frequente.
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Acquisti collettivi di energia → piattaforme come Energia Positiva permettono di aderire a comunità energetiche, riducendo i costi della bolletta fino al 12% annuo.
Bonus e agevolazioni comunali: uno strumento poco conosciuto
Oltre ai sostegni nazionali, molti Comuni offrono bonus locali per affitti, spesa alimentare o trasporti.
Ad esempio, il Comune di Milano ha attivato un “bonus affitto anziani” per coprire fino al 20% del canone mensile (Comune di Milano).
Misure simili esistono anche in altre città, ma spesso non vengono sfruttate per mancanza di informazione.
Senza riforme strutturali il risparmio resta temporaneo
Se da un lato i bonus e le strategie di consumo permettono di recuperare fino al 20% dei costi annuali, dall’altro il quadro generale rimane fragile.
La spesa alimentare continua a crescere più velocemente dell’inflazione media, e le bollette, seppur in calo rispetto al 2022, restano elevate per le famiglie a reddito minimo.
Gli esperti sottolineano che senza riforme strutturali sul fisco e sull’energia, i pensionati e le famiglie più fragili saranno costretti a inseguire misure temporanee, con un sistema di sostegni a pioggia difficile da programmare.