Bonus riscaldamento 2025: ecco come funziona davvero e cosa puoi ottenere oggi

Nuove regole per il bonus contro il caro-riscaldamento: chi ha diritto, cosa cambia rispetto al 2024 e come richiederlo in base all’ISEE o al tipo di impianto.

Redazione
Bonus riscaldamento 2025: ecco come funziona davvero e cosa puoi ottenere oggi
Image by Gerd Altmann from Pixabay

Nel 2025 cambia radicalmente l’accesso agli incentivi per il riscaldamento domestico. La Legge di Bilancio ha eliminato ogni forma di agevolazione per le caldaie a gas, comprese quelle a condensazione. Al loro posto, il sistema premia pompe di calore, solare termico e tecnologie rinnovabili. Parallelamente, è stato confermato un bonus straordinario di 200 euro in bolletta per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro.

Le misure si articolano in due strumenti principali:

  • il bonus sociale elettrico, con sconto automatico per chi rientra nei requisiti

  • il Conto Termico, incentivo per chi riqualifica energeticamente la casa

Ecco come funzionano, chi può beneficiarne e quali documenti servono.

Il bonus in bolletta: chi lo riceve

Dal 1° ottobre 2025 è attivo un contributo di 200 euro per il riscaldamento, che viene erogato direttamente nella bolletta elettrica ai beneficiari del bonus sociale. Non occorre fare domanda: è sufficiente aver presentato una DSU aggiornata per l’ISEE 2025.

ARERA ha disciplinato l’operazione nella Delibera 144/2025/R/eel, che specifica tempi e modalità di applicazione. L’INPS trasmette i dati all’Acquirente Unico, che provvede a riconoscere lo sconto attraverso i fornitori di energia.

Restano esclusi coloro che utilizzano teleriscaldamento o impianti centralizzati: in questi casi, sarà necessario rivolgersi al Comune o al gestore per accedere ad altre forme di sostegno.

Tecnologie escluse: niente più incentivi per caldaie a gas

Dal 2025 non sono più ammesse agevolazioni per caldaie alimentate a gas o gasolio, anche se a condensazione. L’obiettivo è disincentivare le fonti fossili e accelerare la transizione ecologica. Le modifiche derivano dal recepimento delle direttive europee e sono state ufficializzate nel testo aggiornato del Decreto Legislativo 63/2013.

Possono invece ancora accedere agli incentivi:

  • pompe di calore (aria-aria, aria-acqua, geotermiche)

  • sistemi ibridi certificati

  • generatori a biomassa certificata

  • impianti solari termici

  • micro-cogeneratori a basso impatto

Conto Termico 3.0: cosa finanzia

Il secondo strumento per chi vuole intervenire sulla propria abitazione è il Conto Termico, gestito dal GSE. Si tratta di un contributo diretto, fino al 65% della spesa sostenuta, erogato in tempi brevi.

La nuova versione, chiamata Conto Termico 3.0, è più semplice da usare rispetto alle precedenti. La procedura si avvia sul portale GSE dedicato e richiede la compilazione di moduli specifici, oltre alla documentazione tecnica dell’intervento.

Sono ammissibili spese per:

  • installazione di pompe di calore

  • coibentazione di pareti e tetti

  • sostituzione di vecchi generatori con sistemi rinnovabili

  • impianti solari termici

  • ottimizzazione energetica in edifici esistenti

Scadenze e documenti richiesti

Per ottenere il contributo del Conto Termico è necessario presentare la domanda entro 90 giorni dalla fine dei lavori. La documentazione obbligatoria include:

  • APE ante e post intervento

  • fatture e bonifici parlanti

  • schede tecniche dei dispositivi installati

  • dichiarazione di conformità dell’impianto

  • relazione tecnica del professionista (se prevista)

Chi presenta la pratica oltre i termini perde il diritto al rimborso, anche se i lavori sono conformi.

Cosa cambia per i condomìni

Anche i condomìni possono accedere al Conto Termico, purché siano presenti impianti centralizzati o si intervenga su parti comuni. In questo caso è necessaria una delibera assembleare e un tecnico abilitato che segua la procedura.

Il GSE ha predisposto una guida dedicata ai condomìni con modulistica e istruzioni operative aggiornate al 2025.

ISEE e bonus: attenzione alle date

Lo sconto in bolletta viene riconosciuto solo a chi ha un ISEE 2025 valido, quindi aggiornato attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica. L’INPS ha messo a disposizione una sezione dedicata nel portale ISEE precompilato, da cui è possibile inviare i dati senza rivolgersi a un CAF.

Chi aggiorna l’ISEE dopo il 31 dicembre non riceverà il bonus, nemmeno retroattivamente.

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR