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Bonus riscaldamento 2025: ecco come funziona davvero e cosa puoi ottenere oggi
Nuove regole per il bonus contro il caro-riscaldamento: chi ha diritto, cosa cambia rispetto al 2024 e come richiederlo in base all’ISEE o al tipo di impianto.
Nel 2025 cambia radicalmente l’accesso agli incentivi per il riscaldamento domestico. La Legge di Bilancio ha eliminato ogni forma di agevolazione per le caldaie a gas, comprese quelle a condensazione. Al loro posto, il sistema premia pompe di calore, solare termico e tecnologie rinnovabili. Parallelamente, è stato confermato un bonus straordinario di 200 euro in bolletta per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro.
Le misure si articolano in due strumenti principali:
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il bonus sociale elettrico, con sconto automatico per chi rientra nei requisiti
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il Conto Termico, incentivo per chi riqualifica energeticamente la casa
Ecco come funzionano, chi può beneficiarne e quali documenti servono.
Il bonus in bolletta: chi lo riceve
Dal 1° ottobre 2025 è attivo un contributo di 200 euro per il riscaldamento, che viene erogato direttamente nella bolletta elettrica ai beneficiari del bonus sociale. Non occorre fare domanda: è sufficiente aver presentato una DSU aggiornata per l’ISEE 2025.
ARERA ha disciplinato l’operazione nella Delibera 144/2025/R/eel, che specifica tempi e modalità di applicazione. L’INPS trasmette i dati all’Acquirente Unico, che provvede a riconoscere lo sconto attraverso i fornitori di energia.
Restano esclusi coloro che utilizzano teleriscaldamento o impianti centralizzati: in questi casi, sarà necessario rivolgersi al Comune o al gestore per accedere ad altre forme di sostegno.
Tecnologie escluse: niente più incentivi per caldaie a gas
Dal 2025 non sono più ammesse agevolazioni per caldaie alimentate a gas o gasolio, anche se a condensazione. L’obiettivo è disincentivare le fonti fossili e accelerare la transizione ecologica. Le modifiche derivano dal recepimento delle direttive europee e sono state ufficializzate nel testo aggiornato del Decreto Legislativo 63/2013.
Possono invece ancora accedere agli incentivi:
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pompe di calore (aria-aria, aria-acqua, geotermiche)
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sistemi ibridi certificati
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generatori a biomassa certificata
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impianti solari termici
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micro-cogeneratori a basso impatto
Conto Termico 3.0: cosa finanzia
Il secondo strumento per chi vuole intervenire sulla propria abitazione è il Conto Termico, gestito dal GSE. Si tratta di un contributo diretto, fino al 65% della spesa sostenuta, erogato in tempi brevi.
La nuova versione, chiamata Conto Termico 3.0, è più semplice da usare rispetto alle precedenti. La procedura si avvia sul portale GSE dedicato e richiede la compilazione di moduli specifici, oltre alla documentazione tecnica dell’intervento.
Sono ammissibili spese per:
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installazione di pompe di calore
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coibentazione di pareti e tetti
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sostituzione di vecchi generatori con sistemi rinnovabili
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impianti solari termici
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ottimizzazione energetica in edifici esistenti
Scadenze e documenti richiesti
Per ottenere il contributo del Conto Termico è necessario presentare la domanda entro 90 giorni dalla fine dei lavori. La documentazione obbligatoria include:
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APE ante e post intervento
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fatture e bonifici parlanti
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schede tecniche dei dispositivi installati
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dichiarazione di conformità dell’impianto
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relazione tecnica del professionista (se prevista)
Chi presenta la pratica oltre i termini perde il diritto al rimborso, anche se i lavori sono conformi.
Cosa cambia per i condomìni
Anche i condomìni possono accedere al Conto Termico, purché siano presenti impianti centralizzati o si intervenga su parti comuni. In questo caso è necessaria una delibera assembleare e un tecnico abilitato che segua la procedura.
Il GSE ha predisposto una guida dedicata ai condomìni con modulistica e istruzioni operative aggiornate al 2025.
ISEE e bonus: attenzione alle date
Lo sconto in bolletta viene riconosciuto solo a chi ha un ISEE 2025 valido, quindi aggiornato attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica. L’INPS ha messo a disposizione una sezione dedicata nel portale ISEE precompilato, da cui è possibile inviare i dati senza rivolgersi a un CAF.
Chi aggiorna l’ISEE dopo il 31 dicembre non riceverà il bonus, nemmeno retroattivamente.