Botulino: due medici indagati in Calabria
Per le morti collegate al consumo di botulino due sanitari che erano in servizio nelle strutture mediche alle quali si sono rivolte le vittime, sono sotto indagine
Botulino: due medici indagati in Calabria. Per le morti collegate al consumo di botulino due sanitari che erano in servizio nelle strutture mediche alle quali si sono rivolte le vittime, sono sotto indagine.
Il focolaio di intossicazioni da botulino in Calabria ha causato due morti e dodici ricoveri, con le condizioni dei pazienti attualmente stazionarie.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Paola, hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due medici per possibile mancata diagnosi tempestiva, oltre a tre persone indagate per omicidio colposo, lesioni e commercio di sostanze alimentari nocive.
La procura di Paola ha indagato due medici delle strutture sanitarie del cosentino a cui sia Luigi di Sarno che Tamara D’Acunto si sono rivolti prima del decesso.
L’iscrizione nel registro degli indagati, viene fatto notare in ambito investigativo, sarebbe un atto dovuto per consentire ai due medici di nominare i propri consulenti in vista delle autopsie.
L’ipotesi è quella che i pazienti non abbiano ricevuto dai medici una diagnosi tempestiva. Su questo aspetto saranno fondamentali le verifiche sulle cartelle cliniche.
L’origine dell’intossicazione è stata ricondotta a un food truck, con accertamenti focalizzati sulle modalità di somministrazione dell’alimento. Sono state programmate le autopsie delle vittime e sono in corso approfondimenti tecnico-scientifici da parte di carabinieri del Nas e ASP.
In risposta ai casi in Calabria e Sardegna, la Società Italiana d’Igiene ha emanato indicazioni di sicurezza alimentare, sottolineando l’importanza di non consumare prodotti con evidenti segni di alterazione come gas nel contenitore o deformazione del tappo, dato che la tossina botulinica è estremamente pericolosa anche in piccole quantità.
Il caso evidenzia la necessità di controlli rigorosi e diagnosi tempestive per prevenire gravi conseguenze da intossicazioni alimentari.