Botulino: salgono a 17 i ricoverati nell’ospedale di Cosenza
Confermato dalle autopsie che Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno sono morti per botulino dopo aver mangiato panini da un food truck a Diamante
Botulino: salgono a 17 i ricoverati nell’ospedale di Cosenza. Confermato dalle autopsie che Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno sono morti per botulino dopo aver mangiato panini da un food truck a Diamante.
L’intossicazione da botulino in Italia ha causato la morte di due persone, Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno, dopo che avevano consumato un panino con salsiccia e friarielli acquistato da un venditore ambulante a Diamante (Cosenza).
Le autopsie hanno confermato l’intossicazione da botulino, e sono in corso approfondimenti sulle cime di rapa usate nel panino. L’inchiesta coinvolge dieci indagati, tra cui il venditore, rappresentanti dell’azienda produttrice e medici, con accuse che includono omicidio colposo e commercio di sostanze alimentari nocive.
17 pazienti ricoverati
Il focolaio ha provocato il ricovero di 17 pazienti all’ospedale Annunziata di Cosenza, alcuni in terapia intensiva, con somministrazione di siero anti-botulino.
L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato altri casi di botulismo, evidenziando come la tradizione conserviera domestica in Italia rappresenti un rischio persistente. Dal 2001 al 2024 sono stati segnalati 1.276 casi sospetti di botulismo, con un tasso di letalità del 2,6%.
Per prevenire il botulismo, l’Iss ha diffuso un decalogo che include consigli su riconoscimento dei sintomi, corrette tecniche di conservazione e importanti precauzioni, sottolineando che solo la sterilizzazione adeguata elimina il rischio, mentre il congelamento non distrugge la tossina.
Il testo evidenzia i rischi del botulismo legati a pratiche alimentari non sicure, il ruolo cruciale delle indagini giudiziarie e sanitarie, e l’importanza di una corretta informazione e prevenzione per tutelare la salute pubblica.