Brindisi: assolto uomo di 48 anni. Non aveva truffato l’assicurazione

Redazione
Brindisi: assolto uomo di 48 anni. Non aveva truffato l’assicurazione

Brindisi: assolto uomo di 48 anni. Non aveva truffato l’assicurazione. I fatti dovrebbero risalire ad un arco di tempo che va dal 2008 al 2010.  Quattro anni dopo sono avvenuti gli arresti con l’accusa di aver truffato le assicurazioni e di aver inscenato falsi incidenti.

Tra gli imputati c’era anche un brindisino, Nicola Scardino al tempo aveva 42 anni. All’epoca lavorava come liquidatore della compagnia Unipol. Ora arriva l’assoluzione, “perché il fatto non sussiste”.

Il pm di Lecce aveva chiesto per lui e per altri imputati la prescrizione, ma nella sentenza si può leggere nero su bianco la sua innocenza. Altri 19 imputati, invece, sono stati condannati con pene che vanno dall’anno ai quattro anni e mezzo di reclusione.

Il processo segue l’operazione “Micosca”, sono 62 gli imputati davanti alla corte dell’aula bunker di Lecce. Si tratta di medici, avvocati, automobilisti, titolari di auto-carrozzerie e liquidatori delle assicurazioni. Sono tante le presunte truffe messe sotto la lente d’ingrandimento da parte degli  investigatori.

L’indagine su Scardina

Solo una però vede Scardino protagonista: per l’accusa aveva liquidato un sinistro mai avvenuto. Per questo motivo era finito, nel dicembre 2014, ai domiciliari, insieme ad altri 12 indagati. L’indagine che lo riguardava contemplava 37 presunti falsi sinistri stradali.

Poi, il rinvio a giudizio e il processo davanti alla corte leccese, composta dal presidente Fabrizio Malagnino e dai giudici Annalisa De Benedictis e Marcello Rizzo.

L’assoluzione

Oggi Nicola Scardino ha 48 anni. Il pm (all’epoca Antonio Negro, oggi aggiunto a Brindisi) per lui – e per altri imputati – aveva chiesto la prescrizione. Invece, per i capi di imputazione per i quali era accusato, è scattata l’assoluzione, perché il fatto non sussiste.

Era accusato di associazione finalizzata alle truffe e del presunto falso incidente. Il reato di associazione – quello più grave – è caduto per tutti gli imputati, hanno decretato i giudici, su richiesta della procura. Leggi anche qui 

Dei 60 imputati – erano 62, ma in due sono morti nel frattempo – solo 19 hanno ricevuto condanne. Le condanne più alte di quattro anni mezzo, riguardano un medico e un avvocato.  Gli altri sono stati assolti o è stata decretata la prescrizione.

Mariagrazia Veccaro

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