Brindisi: carne avariata sul litorale, padre e figlio intossicati

Redazione
Brindisi: carne avariata sul litorale, padre e figlio intossicati

Brindisi: carne avariata sul litorale, padre e figlio intossicati. Dopo il contatto con l’involucro, i due hanno accusato cefalea e vertigini.

Padre e figlio sono intossicati dal contenuto di una busta di rifiuti che hanno trovato in spiaggia. L’episodio è avvenuto sull’arenile di Punta di Torre Cavallo, in provincia di Brindisi.

Nella busta abbandonata da ignoti, c’era della carne avariata. Il malore da contatto del sacco di rifiuti. Sia padre che figlio avevano accusato malore, cefalea e vertigini, nel tentativo di spostarlo.

I due hanno subito chiamato i soccorsi, dopo ver rinvenuto il sacco di rifiuti. I carabinieri forestali della Stazione e del Gruppo di Brindisi sono immediatamente giunti sul posto.

Sul posto i carabinieri forestali hanno trovato anche l’ambulanza del 118.  Gli operatori del servizio di emergenza sanitaria hanno prestato i primi soccorsi al segnalante e a suo figlio.

Le condizioni dei due uomini

Entrambi sono poi trasferiti al Pronto soccorso dell’ospedale “Perrino” in codice verde e sono stati dimessi in nottata senza conseguenze. I militari dell’Arma hanno effettuato i primi accertamenti del caso con l’ausilio del Nucleo Nbcr dei Vigili del Fuoco.

Le indagini contro ignoti

Come prima cosa, hanno sgomberato il campo da possibili emissioni di radioattività.  Hanno poi individuato la natura del prodotto contenuto: carne bovina congelata ed avariata da tempo.

Qualche sacchetto perforato potrebbe aver emanato sostanze da putrescenza che hanno provocato malessere nel padre e nel figlio.

Nel mentre, i carabinieri forestali hanno proceduto al sequestro penale probatorio di tutto l’involucro con il contenuto.

Il reato penale

Il reato contestato a ignoti è quello di abbandono e smaltimento illecito di rifiuti. Riuscire a identificare la persona – o le persone – che si sono disfatte della carne avariata gettandola in mare non sarà affatto facile.

Di qui la determinazione degli investigatori dell’Arma a cercare di dare quando prima un nome al proprietario della carne avariata. L’obiettivo è quello di continuare a proteggere l’ecosistema lungo il litorale brindisino.

Alessandro Pallavicini

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