Brusaferro (Iss): lo sprint dell’epidemia, undici Regioni con indice Rt 4

Redazione
Brusaferro (Iss): lo sprint dell’epidemia, undici Regioni con indice Rt 4

Brusaferro (Iss): lo sprint dell’epidemia, undici Regioni con indice Rt 4. “L’epidemia sta correndo significativamente in tutti i Paesi europei”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nel punto stampa sull’analisi della situazione epidemiologica in Italia.

“In alcuni contesti regionali è importante fare una valutazione di intervento urgente e mirato”, ha aggiunto.

“La Germania ha molte regioni dove l’epidemia sta crescendo e ha adottato molte misure simili al nostro Paese. Il numero di nuove persone positive, in Italia, è aumentato molto nelle ultime due settimane.

L’incidenza che calcoliamo nella cabina di regia, con cadenza bisettimanale, ci indica 280 casi per 100mila abitanti.

Questi che vi presentiamo sono dati calcolati fino a domenica scorsa, quindi tengono conto di una realtà con un pochino di ritardo.

Mentre il dato settimanale di cui diamo conto settimanalmente, è un’istantanea dei dati del momento”, ha aggiunto il presidente dell’Iss.

Rt al massimo in undici Regioni

“Oggi censiamo un Rt a livello nazionale ancora in crescita anche se della settimana e quindi non tiene conto delle nuove misure.

Rt viaggia intorno a 1.7. Tuttavia lo scenario 4 è stato raggiunto in alcune Regioni, la situazione è grave e si traduce in una estrema difficoltà di tracciamento”, ha sottolineato Brusaferro.

Precisando che sono 11 le Regioni “già nello scenario 4 con i dati della scorsa settimana, ma il Paese ha assunto decisioni impegnative con il Dpcm del 24 ottobre.

Il documento stesso prodotto da tutti i soggetti che partecipano alla definizione della situazione epidemiologica, tiene conto di una certa flessibilità e della messa a disposizione di una serie di strumenti articolati ed elastici, a seconda della necessità, sia a livello locale che nazionale.

Settimanalmente i profili delle Regioni vengono condivisi con la cabina di regia, c’è un monitoraggio continuo della situazione, sulla quale si possono innestare nuove condizioni di sorveglianza e contenimento dell’epidemia”.

Anziani nuovamente colpiti

“Le fasce di età più colpite sono quelle giovanili”. E, ha detto Brusaferro, “a fronte di questa situazione epidemiologica, iniziano ad essere nuovamente colpite le persone anziane.

La trasmissione del virus alle persone più anziane desta preoccupazione. Oggi presentiamo anche un’analisi campionaria sulle cartelle cliniche dei pazienti deceduti, di cui abbiamo fatto anche una comparazione, marzo-maggio; giugno-agosto e settembre-ottobre che stiamo ancora vivendo.

Il 73% delle persone decedute aveva più di tre patologie, l’1% non aveva alcuna patologia, quindi nessuna co-morbilità”.

Il numero di occupazione posti letto e terapie intensive, ha aggiunto ancora, è “cresciuto e la tendenza è alla crescita, questo è un altro elemento importante.

Sebbene possa sembrare che ci siano ancora dei margini per il superamento delle soglie e in alcune regioni è ancora così, dobbiamo guardarlo con grande attenzione perché l’obiettivo che tutti noi abbiamo è di continuare a garantire tutti i bisogni assistenziali”.

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