Burioni: con Omicron non ci libereremo mai del Covid

Redazione
Burioni: con Omicron non ci libereremo mai del Covid

Burioni: con Omicron non ci libereremo mai del Covid. Come ogni domenica sera, Roberto Burioni è intervenuto a Che tempo che fa su Rai 3 per commentare l’andamento della pandemia di Covid.

Il suo discorso è incentrato sulla variante Omicron e su come questa abbia cambiato le carte in tavola: “Ne parliamo in continuazione, giustamente, perché oramai è questo il virus che circola nel nostro Paese – ha spiegato – Che caratteristiche ha questo virus? Quelle di una estrema contagiosità.

È un nuovo virus, molto diverso proprio per la contagiosità”. E ha ricordato: “Pensate che a una cena a Oslo c’erano 117 persone, una veniva dal Sudafrica e aveva la variante Omicron, erano tutte vaccinate con due dosi, 107 sono state contagiate”.

Caratteristiche della variante Omicron

Il virologo ha spiegato le caratteristiche della variante Omicron e quali sono le conseguenze delle mutazioni dal virus originario: “Omicron è un nuovo virus, molto diverso per la contagiosità dalle varianti precedenti – ha ribadito – con il virus originale, quello della prima parte del 2020, un malato in media infettava due persone”.

Poi è arrivata la variante Delta, molto più contagiosa: “In media un malato infettava 6 persone, siamo al livello della varicella”. E infine la variante Omicron: “Siamo davanti a uno dei virus più contagiosi sulla faccia della terra, perché un paziente infetta più di 10 perone”.

Ma non finisce qui: “Ci sono altre caratteristiche della malattia causata da Omicron che rendono più difficile il controllo e più facile la diffusione, per esempio una incubazione più breve della malattia – ha continuato Burioni.

Il virus originale dava malattia dopo 6-7 giorni dall’infezione, invece Omicron casa la malattia dopo 2-3 giorni, ed è più difficile tracciare i casi se uno dopo già due o tre giorni si ammala e diventa infettivo”.

Contagia in maniera efficace

L’altro elemento molto importante è che Omicron “riesce a contagiare in maniera molto più efficace anche le persone vaccinate”. Il vaccino “era una barriera estremante solida contro il contagio col virus originale; un po’ meno ma ancora molto efficace con Delta, purtroppo non è più così con Omicron”.

Questo, però, non significa affatto che il vaccino contro il Covid è inutile, anzi: “Chi è vaccinato viene infettato di meno, perché c’è un grado di protezione importante, soprattutto con la terza dose, e quando si infetta è meno contagioso”.

Inoltre “è rimasta estremamente efficace la capacità del vaccino di bloccare la forma grave della malattia – ha sottolineato il virologo – Il vaccino dato in tre dosi è veramente molto, molto, molto protettivo

Nei confronti delle forme che portano le persone in terapia intensiva”. Gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità “mostrano una protezione molto superiore al 90%, che è una cosa eccezionale”.

la conclusione di Burioni

Insomma, la conclusione di Burioni è chiarissima. “Nonostante questo virus sia molto contagioso e possa superare la barriera che il vaccino opponeva al contagio, il vaccino ancora funziona molto bene”.

Infine “ci sono alcune considerazioni che dobbiamo fare e che sono molto importanti – ha concluso il virologo. Col virus originale noi potevamo pensare, vista la poca contagiosità relativa e l’efficacia del vaccino, di liberarci di questo virus come abbiamo fatto con il vaiolo”.

Con la variante Omicron “questo non è più immaginabile”. Con questo vaccino “Omicron continuerà a circolare e, come ha detto giustamente il professor Fauci, ognuno di noi lo incontrerà”.

La scelta è “se incontrarlo da vaccinati o da non vaccinati”. E ha ribadito ancora una volta: “È molto meglio incontrarlo da vaccinati per noi e e per gli altri”.

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