Burioni ironizza sul coprifuoco: “veicolo di contagio sono i metronotte”

Redazione
Burioni ironizza sul coprifuoco: “veicolo di contagio sono i metronotte”

Burioni ironizza sul coprifuoco: “veicolo di contagio sono i metronotte”. Ha avuto notevole successo il post ironico del professor Roberto Burioni.

Che su Twitter non ha nascosto la sua perplessità riguardo l’idea della Lombardia di istituire il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino.

L’ironia di Burioni su Twitter

“Di fronte a numeri drammatici, in Lombardia proposta di coprifuoco dalle 23 alle 5. Perché è provato scientificamente che il maggior veicolo di contagio sono i metronotte”.

Così ha twittato il professore di Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ieri sera. Trovando peraltro molti consensi negli altri utenti che hanno risposto alla sua provocazione con altrettanta ironia.

C’è chi ha sottolineato che non vanno dimenticati neppure gli operatori ecologici notturni, e i lavoratori dell’Atm, l’Azienda tranviaria milanese, che tornano a fine turno.

E neanche la sciura milanese che porta a spasso il suo cagnolino.

Dopo qualche ora dal suo tweet, Burioni ha poi spiegato la sua frase in un commento seguente. “Sinceramente Milano mi pare immensamente più affollata alle 14 che alle due di notte, ma forse è solo una mia impressione”.

La proposta di coprifuoco della Lombardia

È infatti di ieri la proposta della Regione Lombardia che dal prossimo 22 ottobre sembra voler mettere limitazioni a ogni genere di attività.

E poi di spostamento all’interno del territorio regionale dalle 23 alle 5 del mattino, un po’ su imitazione della Francia, dove Macron, ha deciso di chiudere dalle 21 alle 6.

Naturalmente la notizia ha animato fin da subito i navigatori del web che si sono lanciati in varie discussioni. L’idea è avanzata dai sindaci dei Comuni capoluogo di provincia della Lombardia.

Le uniche eccezioni ammesse al coprifuoco dovranno essere eccezionali, ovvero motivate da reali necessità di carattere lavorativo o sanitario, o di altro genere, purché irrinunciabili.

La decisione è arrivata in seguito ai dati del Cts lombardo, che prevede per il 31 ottobre 4mila ricoverati e 600 pazienti in terapia intensiva.

Tale proposta verrà esposta direttamente al ministro della Salute Roberto Speranza, con l’obiettivo di limitare il più possibile il numero di contagi che sta interessando la regione.

Ovviamente l’idea sembra già aver sfondato una porta aperta

Infatti proprio Speranza all’agenzia Ansa ha asserito di essere in accordo sull’ipotesi di misure più restrittive in Lombardia.

Affermando di aver sentito il presidente Attilio Fontana e il sindaco Beppe Sala e di voler lavorare insieme nelle prossime ore.

Sembra sia stata avanzata anche la richiesta di chiudere nel fine settimana le attività commerciali che rientrano nella media e nella grande distribuzione, a eccezione degli alimentari.

In primis i centri commerciali. Si aspetta adesso la decisione definitiva, e altri commenti sui social, magari anche del professor Burioni. Fonte IlGiornale

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR