Busto Arsizio: 61enne si impicca nella cella del carcere
L'uomo, un italiano, era recluso in cella, nel Varesotto, da una decina di giorni in applicazione del codice rosso. Il corpo scoperto dagli agenti della penitenziaria
Busto Arsizio: 61enne si impicca nella cella del carcere. L’uomo, un italiano, era recluso in cella, nel Varesotto, da una decina di giorni in applicazione del codice rosso. Il corpo scoperto dagli agenti della penitenziaria.
Un detenuto italiano di 61 anni si è suicidato il 27 agosto nella sua cella del carcere di Busto Arsizio, in provincia di Varese, dove era recluso da appena 10 giorni per l’applicazione del Codice Rosso, la normativa del 2019 relativa ai reati di violenza domestica e di genere.
Il suicidio è stato segnalato dal sindacato Uilpa della polizia penitenziaria, che evidenzia come questo sia il 56° caso di suicidio tra i detenuti dall’inizio dell’anno, ai quali si aggiungono tre operatori penitenziari deceduti per cause legate al carcere.
Nonostante l’intervento tempestivo degli agenti e dei sanitari, il detenuto è stato trovato impiccato e non si è potuto fare altro che constatarne il decesso.
Grave situazione del sistema carcerario italiano
Il segretario generale del sindacato, Gennarino De Fazio, ha sottolineato la grave situazione del sistema carcerario italiano, che continua a mostrare carenze sia nelle condizioni di detenzione sia nelle condizioni di lavoro del personale.
Un problema aggravato dal sovraffollamento: a livello nazionale le presenze in carcere stanno per superare le 63.000 unità, mentre i posti disponibili sono solo 46.668.
In particolare, il carcere di Busto Arsizio ospita 423 detenuti in una struttura progettata per 211, più del doppio della capienza ufficiale.
Questa situazione contribuisce a un clima difficile e alla continua perdita di vite umane all’interno degli istituti penitenziari, senza che siano visibili prospettive concrete di miglioramento per garantire dignità e sicurezza tanto ai detenuti quanto agli operatori penitenziari.
Il suicidio del detenuto e le condizioni di estrema sovraffollamento, dunque, rappresentano un grave segnale delle criticità strutturali e umanitarie del sistema carcerario italiano.