Cade in dirupo con trattore mentre raccoglie legna, morto

Redazione
Cade in dirupo con trattore mentre raccoglie legna, morto

Cade in dirupo con trattore mentre raccoglie legna, morto. Stava recuperando dei tronchi con l’utilizzo di un trattore in una zona montana nel territorio di Sersale, comune in provincia di Catanzaro, quando, per cause in corso di accertamento il mezzo meccanico di cui era alla guida si è ribaltato ed è precipitato in un dirupo schiacciandolo.

Un taglialegna di 64 anni, Francesco Vuono, è morto, così, in un incidente sul lavoro avvenuto nel territorio del comune di Sersale, nella Presila Catanzarese.

Il fatto si è verificato in una zona montana in località Cipino dove l’uomo stava lavorando in un appezzamento privato.

Scattato l’allarme sul posto sono giunti i soccorsi sanitari e poco dopo è arrivato anche l’elisoccorso. Ma, per il sessantaquattrenne, non c’è stato nulla da fare: il decesso è stato praticamente istantaneo.

Intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina che hanno avviato tutti gli accertamenti per risalire alla dinamica dell’accaduto.

Maltratta per anni la compagna, arrestato dalla Polizia

Personale della Squadra mobile di Catanzaro ha arrestato; in esecuzione di un’ordinanza del gip; un 35enne, D.I., di origini romene, indagato per maltrattamenti ai danni della compagna.

Per anni, secondo l’accusa, la giovane vittima, una 20nne anch’ella di origini romene, è costretta a subire aggressioni fisiche e verbali oltre a comportamenti minacciosi e mortificanti da parte dell’uomo.

Il quale manifestando un atteggiamento estremamente possessivo e ossessionato da presunti tradimenti le impediva anche di andare a trovare la madre che vive in un’altra città.

Le prime denunce della donna risalgono al 2014 e nel 2019 e la sezione specializzata nella violenza di genere della Squadra mobile gli aveva già notificato un provvedimento di divieto di avvicinamento alla parte offesa.

Nei giorni scorsi, tuttavia, la donna ha denunciato l’ennesimo episodio di violenza ed il tentativo dell’indagato di avere un rapporto sessuale sotto la minaccia di una pistola, risultata poi essere a salve.

Sulla base di questi nuovi fatti, il Gip GIP di Catanzaro; su richiesta della Procura, che ha coordinato le indagini; ha emesso in tempi strettissimi il provvedimento restrittivo in carcere.

La donna e i suoi due figli minori sono, perciò, collocati presso una struttura protetta.

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