Camilla Regina: il problema del suicidio del cugino

Camilla Regina: il problema del suicidio del cugino. Il cinquantanovenne, che da otto anni combatteva con l’ex moglie Emme una feroce battaglia in tribunale, secondo il Times si è tolto la vita in una stanza del Durrants Hotel a Londra.
Si è suicidato Charles Villiers cugino della Regina Camilla
Un cugino di Camilla di Cornovaglia, Charles Villiers, si sarebbe suicidato. Il cinquantanovenne, come racconta il Times, si sarebbe tolto la vita in una stanza del Durrants Hotel a Londra.
A trovare il corpo sarebbe stata stata una governante. Charles, lontano cugino per parte di madre della futura regina d’Inghilterra, da anni combatteva con l’ex moglie Emme una feroce battaglia in tribunale.
I due, che si era separati nel 2012 e avevano chiesto il divorzio nel 2014, negli ultimi otto anni si erano presentati davanti a ben venti giudici, in cinque tribunali diversi.
Lui, a un certo punto, era arrivato a accusare l’ex moglie di bigamia, sostenendo che non aveva mai divorziato dal precedente marito. Accuse poi smentite dalle indagini della polizia.
Sta di fatto che i due erano diventati i protagonisti di una battaglia divorziale tra le più lunghe e aspre della storia della Gran Bretagna. Da ultimo gli ex coniugi si stavano facendo la guerra anche per stabilire il «campo di battaglia».
Secondo lui le nuove udienze dedicate al lato economico del divorzio avrebbero dovuto svolgersi in un tribunale scozzese, secondo lei – che dall’ex marito riceveva 10 mila sterline di mantenimento all’anno- in uno inglese.
In Scozia gli assegni alimentari sono generalmente limitati a soli tre anni dopo la finalizzazione del divorzio. In Inghilterra, le leggi sul divorzio consentono il sostegno finanziario a vita dell’ex coniuge.
Secondo il Times Villiers, che negli ultimi tempi aveva grossi problemi economici (pare che fosse fortemente indebitato), all’inizio di agosto era nelle isole greche sullo yacht di un amico. Leggi anche qui
Costui però, preoccupato per la sua salute mentale, a un certo punto l’aveva convinto a tornare nel Regno Unito per chiedere aiuto a uno specialista. Invece di andare da un medico il cinquantanovenne ha preso una stanza al Durrants Hotel. E lì si sarebbe tolto la vita. Vanity Fair