Camion travolge e uccide una donna che attraversa la strada

Redazione
Camion travolge e uccide una donna che attraversa la strada

Camion travolge e uccide una donna che attraversa la strada. Tragedia questa mattina a Roccalumera, in provincia di Messina. Un pedone che stava attraversando la strada all’ingresso sud del paese è travolto e ucciso da un mezzo pesante.

E’ deceduto sul colpo. La vittima è Maria Andolfo 89 anni, che era appena scesa in strada dal marciapiede e si trovava sulle strisce pedonali per fare rientro nella vicina abitazione.

All’improvviso è colpita da un autocompattatore dei rifiuti della ditta Onofaro che proveniva dalla rotatoria della Statale 114. Il mezzo pesante, secondo una prima ricostruzione, avrebbe agganciato l’anziana con la parte laterale destra.

Facendola, così, cadere a terra e travolgendola poi con le ruote posteriori. L’autista si è fermato alcuni metri più avanti; ma ormai per l’anziana non c’era più nulla da fare.

I soccorsi

Sul posto due ambulanze del 118 dalle postazioni di Giardini Naxos e Santa Teresa di Riva, i carabinieri della Stazione di Roccalumera ai comandi del maresciallo Domenico Musolino e i colleghi della Compagnia Messina Sud con il capitano Ettore Pagnano e la Polizia locale coordinata dall’ispettore capo Salvatore Villari.

Gli inquirenti hanno ascoltato i testimoni e lavorato per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il traffico è stato deviato sul lungomare prima della rotatoria.

Minore ucciso: colpito al posto del padre dopo una lite

E’ Vincenzo Di Giovanni, 33 anni, di Noto, il presunto autore dell’omicidio del 17enne Paolo Mirabile, colpito il 2 dicembre scorso con un proiettile alla testa e morto due giorni dopo in ospedale a Catania.

I carabinieri del comando provinciale di Siracusa, coordinati dal procuratore capo della Procura di Siracusa Sabrina Gambino e dai sostituti procuratori Salvatore Grillo e Silvia D’Armento, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto dopo averlo rintracciato ad Avola, mentre si nascondeva a casa di conoscenti.

Le fasi dell’omicidio sono state riprese da una telecamera di sorveglianza. Nonostante “il muro di omertà eretto dall’intera comunità nomade cui appartengono sia la vittima che l’uomo tratto in arresto” spiegano i carabinieri è stato possibile risalire all’uomo grazie alle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza.

I militari del Nucleo investigativo hanno trovato alcuni bossoli e numerose bottiglie di alcolici, e le telecamere che avevano ripreso tutte le fasi della lite tra Di Giovanni ed il padre del diciassettenne, destinatario dei colpi di pistola esplosi ed anche questi ripresi dalle telecamere.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri i due, che probabilmente avevano abusato di alcolici, avevano litigato per tutta la sera. Poi il 17enne e il padre erano saliti in auto ed erano andati via.

Quando erano tornati, Di Giovanni aveva esploso diversi colpi di pistola contro l’auto; con l’obiettivo secondo i militari di uccidere il padre di Mirabile ma colpendo il figlio.

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR